2013: l’inizio della fine della grande crisi finanziaria?
Utermann (AllianzGI): I rischi saranno ancora molti e la volatilità marcata. Tuttavia, nel complesso le prospettive globali per il 2013 sono oggi migliori rispetto agli ultimi cinque anni
Scenario Economico ed Eurozona
Pur restando su valori positivi, nel 2012 la crescita globale risulta ancora, come previsto, inferiore alla media. Ciò dipende principalmente dalla brusca flessione della crescita in Giappone, dal contesto recessionistico in Europa, dal rallentamento della crescita nei mercati emergenti e dalla ripresa costantemente inferiore alla media negli Stati Uniti. I principali fattori macroeconomici che hanno contribuito a questo andamento sono ancora il debito eccessivo del settore privato in molte economie, l’aumento del debito nel settore pubblico in quasi tutte le economie, le persistenti difficoltà del settore bancario e finanziario in Europa e i problemi politici che coinvolgono l’Eurozona. Grazie all’intervento decisivo della Banca Centrale Europea (BCE) nell’estate del 2012, seguito da un processo politico di rinnovamento in Europa, per la prima volta dopo diversi anni possiamo prevedere uno scenario migliore per l’Area Euro nel medio termine. Mentre la recessione continuerà a frenare la crescita per buona parte del 2013, ci sono timidi segnali di ripresa nei paesi periferici dell’Area Euro, in particolare l’azzeramento del deficit delle partite correnti e la Grecia ancora nell’Eurozona.

È incoraggiante il fatto che l’Irlanda, il primo paese ad aver ricevuto gli aiuti dell’Eurozona, potrebbe rientrare sui mercati finanziari nel corso del 2013. Tuttavia i problemi restano, tra cui le elezioni in Italia e il piano francese di “riforme” economiche che potrebbe aggravare anziché porre rimedio ai problemi strutturali della Francia. I timori di un hard landing per l’economia cinese e l’incertezza politica non si sono concretizzati e probabilmente nel 2013 continueremo a registrare una crescita robusta in Cina. Fattore ancora più positivo, nel 2013 gli Stati Uniti potrebbero registrare una ripresa sorprendente.
Ciò dipende soprattutto dalla nostra convinzione che il mercato immobiliare negli Stati Uniti sia vicini a una svolta; infatti è in corso una ripresa generalizzata del mercato immobiliare che dovrebbe alimentare la fiducia dei consumatori e probabilmente incoraggerà le società ad investire parte dell’abbondante liquidità accumulata.
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