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_Febbraio2014

economia

Il 44% degli italiani ha subito una riduzione delle fonti di risparmio

Atteno (Nielsen): Con la crisi si risparmia di meno (-28% rispetto alla media mondiale) con rinunce importanti legate a figli, matrimonio e prima abitazione

Solo 1 italiano su 10 considera raggiungibili i propri piani di investimento e risparmio così come inizialmente prefissati. È quanto emerge dalla ricerca Nielsen sulle strategie di risparmio e investimento realizzata a livello globale in 60 Paesi su un campione di più di 30.000 consumatori nel periodo 14 agosto – 6 settembre 2013.
Un dato che conferma le difficoltà economiche che la popolazione italiana attraversa in questa particolare congiuntura economica. Una sfiducia verso il futuro che si evidenzia – per Nielsen – nel 69% degli intervistati che vedono difficile il raggiungimento degli obiettivi.
A parziale compensazione, il 44% degli italiani segnala la volontà di mantenere una speranza sul futuro, continuando a perseguire gli obiettivi prefissati. Ancora più evidente – per il 21% della popolazione italiana – la fiducia nella fattibilità di raggiungere i propri obiettivi d’investimento e risparmio, anche a costo di cambiare in corsa i propri programmi.
Quali sono le priorità di risparmio/investimento per gli italiani? Dalla fotografia scattata da Nielsen emerge prima di tutto il futuro dei figli (21%, dato mondiale 16%).

Al secondo posto le spese non previste legate all’abitazione (16%), un dato in controtendenza rispetto alla media globale (+5% Italia vs mondo) che si spiega attraverso la grande diffusione nella popolazione del Bel Paese della pertinenza del proprio nucleo abitativo.
Seguono – con uno sguardo sul futuro – i fondi pensione (13%), i problemi di salute e la perdita del lavoro (analoga percentuale, 10%). L’8% degli italiani risparmia/investe per l’acquisto della prima casa e un’istruzione superiore.
In questo particolare periodo di crisi lo spirito imprenditoriale degli italiani relativamente a nuove attività viene evidenziato solo dall’1% degli intervistati, dato in controtendenza sulla media mondiale (5%), che fa riflettere rispetto alla diffusione della piccola e media impresa (oltre che delle partite IVA) su tutto il territorio nazionale. L’acquisto di una seconda casa, la ristrutturazione della prima abitazione o un matrimonio trovano un interesse concreto nel risparmio per solo – rispettivamente – il 2 e 3% degli abitanti del Bel Paese.
Come già indicato, lo sguardo sul futuro resta pieno di incognite per gli italiani; non a caso il 70% degli intervistati dichiara di non avere in programma di risparmiare/investire per l’acquisto di una seconda casa o per apportare migliorie alla prima.

A questo dato occorre inoltre sottolineare come il 60% degli abitanti della Penisola attualmente non intenda risparmiare in vista di un matrimonio o per la nascita di un figlio. A conferma dell’attuale, scarso, spirito imprenditoriale degli italiani, ben il 67% dei rispondenti dichiara di non essere intenzionato a investire né ora né nel prossimo futuro. Rispetto alle entrate maturate per raggiungere gli obiettivi finanziari prefissati, secondo l’immagine restituita da Nielsen, il 44% degli intervistati italiani (16% media globale, +28 punti percentuali Italia) ha subito una riduzione più o meno elevata a fronte di un 36% che dichiara di non aver subito particolari variazioni.
Nella popolazione italiana solo il 19% ha rilevato un aumento delle entrate mensili volte a favorire risparmio/investimento. Sulle forme di risparmio/investimento, il conto corrente resta l’unico strumento per il 63% degli italiani, utilizzato per raggiungere gli obiettivi posti sul futuro dei figli (63%), gestione delle emergenze (58%) seguiti da acquisto di prima casa (55%), nascita di un figlio e matrimonio (identica percentuale, 45%).
Rispetto alle tempistiche per il raggiungimento degli obiettivi finanziari, il 50% degli italiani ha indicato di aver bisogno da 1 a 3 anni per la casa (indistintamente prima o seconda) o per sposarsi.


Per il 40% dei rispondenti, i tempi sono sotto i 365 giorni per la gestione delle emergenze legate alla casa mentre per quanto concerne la garanzia di un futuro ai propri figli il 50% degli italiani può necessitare di quasi 5 anni di tempo. Per quanto riguarda il settore lavoro/salute lo strumento più utilizzato per il risparmio/investimento resta il conto corrente (50% degli italiani). Per i neoimprenditori, oltre al tradizionale conto in banca, vengono scelte diverse forme di investimento (15%). Il 25% degli italiani considera le assicurazioni e le pensioni private il secondo strumento per risparmiare sui fondi pensione.
“Gli italiani dimostrano di risentire in maniera sensibile gli effetti della crisi”, dichiara Antonella Atteno, Consumer Research Senior Consultant di Nielsen. “La fiducia sul futuro è opaca e ha intaccato – di molto – lo spirito imprenditoriale che da sempre contraddistingue gli italiani. Si risparmia di meno (-28% rispetto alla media mondiale) con rinunce importanti legate a figli, matrimonio e prima abitazione. Per invertire la rotta occorre un colpo di mano capace di rigenerare fiducia e propensione al consumo” conclude Atteno.






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