Di queste, oltre 4300 hanno risposto al questionario e 3655 hanno fornito una risposta valida: un campione di utenti con un’esperienza social abbastanza matura se si considera che il 36,42% utilizza i social media da oltre 5 anni, il 39,13% da circa 3-4 anni, il 18,09% da 1-2 anni e il 6,35% da meno di un anno. Il 53,33% dichiara di non dedicarci tuttavia oltre 1 ora al giorno, mentre il 31,42% supera i 60 minuti quotidiani. L’utilizzo, per la maggior parte, è spalmato nell’arco di tutta la giornata, con picchi al mattino, in serata dopo l’orario di lavoro e durante il weekend. Molte domande avevano una risposta multipla.
Risorse umane dedicate alla gestione dei SM
I dati emersi evidenziano come alle attività di gestione dei social media siano dedicate generalmente da 1 a 2 persone nel 56,18% dei casi, dalle 3 alle 5 per il 14,86%, dalle 6 alle 10 per il 3,44% e oltre 10 nel 4,17%. Nel 21,35% dei casi non è assegnata alcuna risorsa.
Inoltre, solo il 6,8% dichiara di avere un team dedicato alle attività social, mentre il 29,3% sostiene di disporre di risorse dedicate alle attività dei social media e il 18,30% sostiene che più persone lavorino a tempo parziale per i social; il 14,8% si fa invece supportare da agenzie esterne e il 18,50% si affida a persone che autonomamente supportano l’azienda in questo tipo di attività. Il 35,9%, infine, dichiara di trovarsi ancora in una fase di studio e comprensione di quanto vada fatto.
Device di accesso ai SM
La gestione dei social media in azienda avviene ancora oggi in maggior misura via pc o computer portatile/laptop (98,30%); si fa strada, ma non è ancora utilizzato in pari misura, lo smartphone (64,30%), mentre il tablet è ancora appannaggio di meno della metà del campione (43,80%). Il differenziale si assottiglia tuttavia se si va ad analizzare l’utilità percepita di ogni singolo device: se al pc sono assegnate 5799 preferenze, gli smartphone ne raccolgono 4344 e i tablet 4028.
Gradimento, Utilizzo e Investimento in Marketing sui Social Media
Youtube guida la classifica dei social media più graditi con un punteggio medio di 4,9 in una scala da 1 (inutile) a 5 (eccellente), seguito da LinkedIn (4,02), Twitter (4,01) e Facebook (3,96), anche se tuttavia, rispetto ad anni fa, si stanno utilizzando sempre più social network per comunicazioni mirate a pubblici particolari o locali come SlideShare, Pinterest, Google+, Flickr, Foursquare e Viadeo.
Facebook, Linkedin e Youtube vengono usati per scopi personali rispettivamente dall’80,52%, dal 67,12% e dal 56,84% del campione le posizioni si confermano anche in ambito d’uso aziendale con percentuali, rispettivamente, pari a 67,60%, 48,61% e 52,60%. La classifica dei primi tre si modifica invece se si va ad analizzare la percentuale di budget destinato ad attività di marketing sui singoli social media: si investe soprattutto in Facebook (25,97%) quindi in Youtube (9,93%) e Twitter (7,47%), in terza posizione.
Oltre ai social media, i rispondenti dichiarano di utilizzare anche altri canali di interazione sociale più tradizionale, come blog (70,64%), forum (55,06%), Chat/IP (48,39%) e Wiki (28,65%). Il 28,92% dichiara di non utilizzare altri canali.
Per la gestione, analisi e monitoring di social media marketing i sistemi preferiti risultano i Google Analytics (punteggio di 4,14 in una scala da 1 a 5), seguiti da Youtube Insight (3,31), Facebook Insight (3,01) e Twitter Counter (3,01).
Risultati che si spera di ottenere dall’attività sui social media
Al primo posto tra gli obiettivi di chi utilizza i social media in azienda, troviamo la valorizzazione del brand (71,28%), seguito dal potenziamento della propria comunicazione (70,59%) e dalla creazione della community (44,90%). Tra gli altri risultati, quindi, si collocano “ottenere leads” (42,88%), “disporre di dati per analisi statistiche” (28,30%), “migliorare la conversion” (19,97%) e “realizzare una transazione online” (10,38%).
Web action ritenute di valore
Tra i risultati attesi che i rispondenti hanno ritenuto più di valore troviamo soprattutto le azioni web legate all’engagement: in cima alla classifica i commenti pubblicati dai lettori (60,97%), l’iscrizione alla newsletter (60,26%) e le ripubblicazioni/condivisioni (59,92%). Le visualizzazioni video, gli argomenti o i forum creati e gli upload sono considerati invece azioni interessanti ma non determinanti ai fini del risultato (“mi accontento ma non saprei cosa farne”). Partite a videogiochi, iscrizioni a concorsi e lotterie, coupon da scaricare e presentare, infine, non riscuotono grande interesse.
Desiderio di formazione professionale
Tra una serie di 18 possibili training in area web marketing e social network, il 65,94% dei rispondenti ha ritenuto più interessante un modulo su “Come usare i social network in modo professionale”, seguito da “Promuovi la tua azienda online, corso pratico di Web Marketing e social network” (49,51%), e da “Il piano strategico di web marketing” (48,02%). A breve distanza troviamo “Usare tool chiave per campagne di social media marketing”, “Facebook-uso aziendale”, “Strategie SEO” e “Google Marketing”.
Per un utilizzo professionale dei social media quasi il 34% sarebbe disposto a pagare fino a 100 euro per un training di 2 giorni, un 40% fino a 200 euro, il 22,79% fino a 500 euro, quasi il 5% fino a 1000 euro.
Circa un 34% sborserebbe fino a 1000 euro per una full immersion di 15 giorni, quasi il 10% fino a 2000 euro mentre quasi un 60% non seguirebbe un training su questi temi per un simile arco di tempo.
Quasi il 37% frequenterebbe tuttavia personalmente un master full-time di 6-12 mesi sui temi Social Network&Influence per investire sulla propria professionalità, il 13,56% sponsorizzerebbe la formazione per un dipendente/collega, il 15,98% sponsorizzerebbe la formazione per poter inserire una persona in azienda e il 24,28% lo raccomanderebbe a un collega/amico/familiare. Quasi un 35% non seguirebbe un master intensivo su questi temi.
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