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_Marzo2013

economia

La politica monetaria continua a sostenere la crescita

Herrmann (Credit Suisse): Il consenso sulle guerre valutarie e il mix di crescita/inflazione consentono alle banche centrali di mantenere una politica espansionistica

Le ricerche commerciali globali sono migliorate ulteriormente negli ultimi mesi e il recente dibattito sulle "guerre valutarie" suggerisce che, fino a quando le politiche sono indirizzate a obiettivi “domestici” e non prevedono un intervento valutario diretto, l’opposizione internazionale sarà limitata. Ovviamente la distinzione tra obiettivi domestici e manipolazione valutaria è ampiamente di natura semantica. Tuttavia, a nostro giudizio, i vantaggi della propensione espansionistica globale continuano a superare i costi.

La politica monetaria globale resta molto espansionistica
Pertanto, a fronte di una crescita moderata, dell’elevato tasso di disoccupazione nelle economie avanzate e della bassa inflazione per il prossimo futuro, con ogni probabilità la politica monetaria resterà molto espansionistica. Verosimilmente quest’anno la Fed proseguirà negli acquisti di asset al ritmo evidenziato di recente (USD 85 mld. al mese), poiché è probabile che il tasso di disoccupazione diminuirà solo gradualmente. Anche la Bank of Japan (e forse la Bank of England) aumenteranno con ogni probabilità gli acquisti di asset.

Laddove ciò determinasse un apprezzamento molto più significativo dell’euro, anche la BCE potrebbe procedere a un ulteriore allentamento. Ma, con tassi sul mercato monetario nel breve termine prossimi allo zero, una riduzione del tasso d’interesse ufficiale avrebbe solo un impatto limitato, anche se potrebbe fornire un’indicazione per i mercati valutari. Per ottenere un impatto maggiore, la BCE dovrebbe cercare di far variare i tassi d’interesse sui mercati con parole più incisive o tramite nuovi acquisti di asset.

Gli indicatori negli USA restano solidi nonostante le problematiche fiscali
A fronte dei significativi rialzi delle imposte di inizio anno, i dati economici negli USA (per es. vendite retail) segnalano una significativa capacità di ripresa. L’inasprimento fiscale potrebbe continuare a frenare la crescita. A meno che non vengano nuovamente posticipati, i tagli alla spesa pubblica pari allo 0,5% circa del PIL potrebbero essere implementati a inizio marzo. Tuttavia, l’aspetto più importante è che le ricerche commerciali restano complessivamente solide, segnalando prospettive occupazionali e raccolte ordini più consistenti.


Inoltre sono cresciuti anche gli ultimi dati relativi al sentiment dei consumatori.

Prosegue il miglioramento dei mercati emergenti
Considerando la dinamica della produzione industriale e del commercio, l’Asia emergente continua a essere leader nella “classifica di crescita” globale e resta altresì più forte rispetto ad altre regioni emergenti. In Cina permangono delle condizioni creditizie espansionistiche nonostante i recenti tentativi sul piano normativo per limitare la crescita dei mutui. Sono migliorate anche le indagini commerciali in America Latina, e con ogni probabilità il Brasile accetterà un ulteriore rafforzamento valutario per limitare l’inflazione. Analogamente, evidenziano un certo miglioramento le indagini commerciali nell’Europa dell’Est, ma, con ogni probabilità, la regione non terrà ancora il passo di tutti gli altri mercati emergenti.

Thomas Herrmann, Credit Suisse


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