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_Marzo2013

economia

Primo trimestre debole negli USA, cresce il Giappone, Francia in difficoltà

Burgess (Threadneedle): Bene il Pil cinese, seppur meno del previsto, e tiene la Germania. Attenzione al rimbalzo dell’euro

La nostra view di mercato è più positiva rispetto a fine 2012, soprattutto grazie all’accordo parziale raggiunto sul Fiscal Cliff negli Stati Uniti. Inoltre, è necessario sottolineare che l’economia statunitense sta attraversando un periodo particolarmente positivo, con il mercato immobiliare in ripresa ed il tasso di occupazione in crescita. Tuttavia, ci aspettiamo un primo trimestre piuttosto debole (a causa dell’incertezza sul Fiscal Cliff), seguito da un possibile recupero nei mesi successivi. La nostra previsione di crescita del PIL degli Stati Uniti è pari al 2,0%, tenendo conto della stretta fiscale di circa l’1,5%.
Anche se la crescita del PIL cinese nel 2012, pari 7,8%, è ben al di sotto del 9,3% dell’anno precedente, questo rimane un dato di tutto rispetto. I timori di un “atterraggio duro” si sono affievoliti e crediamo che la crescita dovrebbe assestarsi intorno al 7,5-8,0%. Il recente aumento dei profitti industriali è di sostegno a questa previsione.
In Giappone, il nuovo Primo Ministro Abe ha dimostrato di voler utilizzare la politica fiscale e monetaria come stimolo per la crescita.

La Banca del Giappone ha raddoppiato l’obiettivo di inflazione al 2%, anche se il successo nel raggiungimento di questo obiettivo è tutt\'altro che certo. Tuttavia, lo yen si è indebolito in previsione delle misure che verrano intraprese per raggiungere tale obiettivo; è certo che il deprezzamento della valuta aiuterà la ripresa economica giapponese. Abbiamo aggiustato la nostra previsione per il PIL 2013 a 1,0%.
Il quadro europeo rimane incerto. Abbiamo lasciato invariata la nostra previsione di crescita per il 2013, pari al 0,5%; si noti che i dati sono in calo e il consenso si avvicina man mano alla nostra previsione. Mentre le prospettive dell’economia tedesca sembrano ragionevolmente soddisfacenti, la Francia mostra segni di deterioramento. Il rimbalzo recente dell\'euro sarà un vento contrario supplementare. Le prospettive nel Regno Unito appaiono anch’esse deboli, con una media di crescita degli utili ben al di sotto dell\'inflazione, facendo così pressione su redditi reali. Grazie all\'impegno verso il programma di austerità, il governo non ha grande poteri per stimolare la crescita.

Le uniche opzioni sembrano essere le seguenti: uno spostamento della spesa verso gli investimenti di capitale, o un\'estensione della politica monetaria.
Il recente rally dei mercati azionari è stato inizialmente guidato dai settori e titoli che prima erano meno efficienti. Il miglior clima economico globale, i rischi ridotti nella zona euro e le minor preoccupazioni sul Fiscal Cliff hanno migliorato le prospettive per questi settori. Dopo il rimbalzo, riteniamo che i prezzi correnti riflettano la miglior situazione economica; quindi i nostri portafogli sono abbastanza ben bilanciati tra i settori. Tuttavia, riteniamo che all\'interno dei vari settori ci sono buone opportunità per investire in aziende più adatte ad un ambiente economico ostile.
Il nostro modello di asset allocation favorisce attualmente l’azionario. La combinazione di livelli di valutazione interessanti, un miglioramento delle prospettive economiche mondiali, l’elevata redditività delle imprese e dei flussi di cassa, la liquidità abbondante e l\'erosione di una serie di rischi estremi convincono ad investire in questa asset class. Tuttavia, da un punto di vista tattico, il significativo passo in avanti nel mese di gennaio lascia vulnerabili le azioni ad una correzione nel breve termine.


Recentemente abbiamo ridotto la nostra esposizione in Giappone dopo il rally. Riteniamo che il mercato stia scontando un certo grado di successo delle politiche del primo ministro Abe per rilanciare l\'economia, mentre la storia indica che il raggiungimento di tale obiettivo è irto di difficoltà. Siamo diventati neutri sugli Stati Uniti. Le recenti notizie economiche sono incoraggianti e gli Stati Uniti appaiono sempre più competitivi nel settore petrolifero e gas di scisto.
I rischi relativi al Fiscal Cliff, anche se non definitivamente risolti, si stanno ritirando. Continuiamo ad essere sottopeso in obbligazioni. Di base i rendimenti dei titoli di stato offrono scarsi rendimenti. Preferiamo il settore del credito, ma lo spread investment grade è già sensibilmente più compresso e offre poco spazio per un ulteriore calo. Inoltre, è improbabile che i bilanci possano mostrare un sensibile miglioramento se gli investimenti in conto capitale delle aziende aumentassero. Appaiono invece più attraenti i rendimenti del debito dei mercati emergenti e high yield.

Mark Burgess, Chief Investment Officer di Threadneedle

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