Strategist di AIAF ottimisti su equity e asset class piu' rischiose
Dal terzo sondaggio trimestrale del 2016 dell'Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari emerge un perdurante consenso sulla componente azionaria nonostante l'instabilità dei mercati e l'esito inatteso del referendum britannico
Il secondo trimestre appena concluso è stato tra i più incerti degli ultimi tempi scandito, a livello economico e politico, dalle grandi aspettative per il referendum britannico del 23 giugno. Indugi, timori e speranze diffuse hanno influenzato notevolmente i mercati caratterizzati, soprattutto nelle ultime settimane, da turbolenze, rallentamenti e forte volatilità . In un quadro macroeconomico difficile da prevedere, la view da parte degli esperti che hanno partecipato al terzo Panel Strategist del 2016 realizzato da AIAF - l'Associazione Italiana degli Analisti e Consulenti Finanziari - appare, tuttavia, ottimista sulla componente azionaria e in generale sulle asset class più rischiose.
In particolare, rispetto al trimestre precedente, è migliorato il giudizio sull'Equity Usa, passato da neutrale a leggermente positivo, e sull'Equity BRIC per la quale la view è migliorata da leggermente positiva a positiva.
A livello obbligazionario gli strategist premiano i Bond USA, per i quali è incrementato positivamente il sentiment, tanto sui governativi (da negativo a debolmente negativo) quanto sui corporate (da neutrale a leggermente positivo), a discapito della view sui corporate europei e sui BTP italiani.
Peggiora, invece, lo statement sul mercato monetario in un contesto di rendimenti negativi: arretra, a fronte dell'aumentata rischiosità dei mercati, da positivo a leggermente positivo il giudizio del cambio Euro/Yen.
Analizzando i dati inviati dagli strategist, le stime sulle varie asset class sono risultate concordanti sui bond tedeschi (con giudizio negativo), sul petrolio (con giudizio positivo) e sui mercati azionari BRIC, europei e italiani per i quali le view sono tutte positive. La maggiore dispersione si è registrata nei confronti dell'oro, dei bond governativi americani e dei corporate dell'Area Euro.
Nel portafoglio ottimizzato, nel terzo trimestre 2016 risulta ancora sottopesata la componente azionaria rispetto al benchmark per via di una persistente ed elevata volatilità .
Le asset class preferite sono quelle che godono del miglior rapporto rischio/rendimento: i corporate bond USA (17,2%) e Area Euro (16,1%), i bond dei mercati emergenti (8%) e l'azionario Italia (3,4%) e Area Euro (5,9%), per cui anche i giudizi degli analisti sono mediamente positivi a dispetto delle problematiche relative al sistema bancario, in particolare in Italia.
L'instabilità dello Yen e le tensioni politiche in Brasile impediscono all'ottimizzatore di sovrappesare l'azionario giapponese (7,1%) e BRIC (8,7%) a dispetto del giudizio positivo formulato dal consenso. Infine, la minore volatilità dell'oro rispetto al recente passato e la sua correlazione negativa con le attività rischiose portano a un marginale sovrappeso nel portafoglio (2,5%).
Dall'8 aprile al 24 giugno il portafoglio modello ha avuto un rendimento positivo dello 0.03% a fronte di un ritorno negativo del benchmark pari a -0.03%. L'overperformance è derivata quasi interamente dal comparto obbligazionario in particolar modo grazie ai corporate USA (+11bps) ai bond dei mercati emergenti (9bps) e ai corporate dell'Area Euro (+5 bps).
Ha impattato negativamente sulle performance assolute e relative la totale mancanza di governativi americani (-10bps in relativo) e tedeschi (-5bps) a fronte dei ritorni positivi registrati. Ha premiato, infine, il marginale soprappeso sul petrolio.