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Sovra-performance per gli assicurativi protagonisti di attivita' di M&A

Pizzaballa (Willis Towers Watson): i deal pagano in termini di dividendi ma è comunque necessario del tempo per ottenere risultati

Il margine in termini di prezzo per azione con cui gli assicurativi stanno sovra-performando i loro competitors a seguito di operazioni di M&A è cresciuto di circa 4 volte a partire dal 2008. Questo emerge da uno studio condotto da Willis Towers Watson, in collaborazione con Cass Business School e Mergemarket.
Indicatori di successo delle operazioni di M&A - basati su analisi di Willis Towers Watson e Cass Business School condotte su tutti i deal chiusi dal 2008 e con un valore superiore a US$ 50 mln - evidenziano come gli assicurativi protagonisti di attività di M&A godano di una migliore performance in termini di prezzo per azione rispetto ai loro competitor nei 12 mesi prossimi al deal.
In media, gli acquirenti hanno sovra-performato l'indice di sotto-settore di riferimento di 3.7 punti percentuali dal 2008. Questo trend va accentuandosi se si guarda al solo 2015 dove hanno goduto di una sovra-performance che si attesta sui 12.5 punti percentuali.
Il trend è guidato da una sovra-performance nei 6 mesi successivi all'annuncio dell'operazione. Negli ultimi 3 anni, gli acquirenti hanno visto crescere l'indice di settore di 1.1 punti percentuali dai 6 mesi precedenti l'annuncio fino al giorno dopo l'annuncio e di ulteriori 7.4 punti percentuali nei 6 mesi successivi all'annuncio. Questa tendenza è stata replicata nel 2015, con 9.7 punti percentuali nella seconda fase, cioè quella successiva l'annuncio, e 2.8 punti nella prima.
Secondo Federica Pizzaballa, Director Risk Consulting and Software Italy - Italy Life Sales & Practice Leader di Willis Towers Watson, "i nostri risultati mostrano che i deal pagano in termini di dividendi ma è comunque necessario del tempo per ottenere risultati. La perdita di un immediato ritorno e l'incertezza iniziale attorno a un big deal sono tra le ragioni per cui gli investitori tardano a riconoscere i benefici delle operazioni di M&A nel settore assicurativo".
Secondo l'indagine, ci sono diversi fattori che guidano la sovra-performance: primo fra tutti il numero significativo di deal nel settore Vita, dove compagnie hanno acquisito blocchi specifici di business (le polizze closed-books sono un esempio dove un particolare set di skill è richiesto) aggiungendo valore attraverso la loro esperienza e le loro competenze. L'acquisizione di Friends Life da parte di Aviva per $8.7 mld a Settembre 2015 ne è un esempio.
Continua Pizzaballa: "il book s'indirizza verso una compagnia che è in grado di focalizzarsi su di esso e di accrescerne il valore. La stessa unità di business assume così più valore con il nuovo owner rispetto al precedente".
Secondo Willis Towers Watson, un altro fattore che guida la sovra-performance degli acquirenti è l'espansione in nuove aree geografiche. Un numero consistente di compagnie sta cercando di incrementare la propria presenza in mercati emergenti come Europa dell'Est, Sud America e Asia. Importanti deal del 2016 hanno visto emergere BNP Paribas Cardif che ha acquisito il 10% delle azioni di India's SBI Life Insurance Company per US$375 mln, così come la compagnia spagnola Mutua Madrilena ha acquisito il 40% di partecipazione nella compagnia cilena operante nel ramo danni Seguros Generales per US$222 mln.
"C'è sempre un rischio genuino e un grado di incertezza attorno al deal, ma un certo ammontare di rischio potrebbe essere assorbito se le compagnie comunicassero i benefici del deal in maniera più strutturata. Un assorbimento del rischio sarebbe possibile se le motivazioni sottostanti l'operazione fossero ben spiegate e successivamente tradotte in risultati tangibili", conclude Pizzaballa.


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