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OpenAI: l'Intricata saga di un colosso dell'IA tra scontri interni e resurrezione di Sam Altman

Probabilmente la scorsa settimana è stata la più folle della storia dell'informatica, ma anche per gli investitori

La recente vicenda che ha coinvolto OpenAI, la società leader nel campo dell'intelligenza artificiale (IA), e il suo enigmatico amministratore delegato, Sam Altman, ha catturato l'attenzione del mondo tecnologico, delineandosi come una delle narrazioni più rocambolesche e significative degli ultimi anni. Questo capitolo potrebbe non solo plasmare il destino di OpenAI ma anche influenzare il percorso futuro delle tecnologie di IA.

La genesi di OpenAI e la sua peculiare struttura

Fondata nel 2015 come un'associazione senza scopo di lucro da Altman e luminari del calibro di Elon Musk e Peter Thiel, OpenAI si è posta l'arduo compito di sviluppare tecnologie di IA "per il beneficio dell'umanità" senza la pressione di generare profitti economici. Tuttavia, nel 2018, la società si è divisa in due unità distinte: una mantenne la no-profit status, preservando l'obiettivo di sviluppare tecnologie di IA non dannose, mentre l'altra assunse un profilo quasi completamente for-profit, con l'intenzione di operare come un'azienda tradizionale, attrarre investimenti e commercializzare prodotti. Termine tecnico: "capped profit".

Il successo di ChatGPT e la spaccatura interna

Il 2022 ha visto OpenAI raggiungere il culmine del successo con il lancio di ChatGPT, il software di IA avanzato che ha rapidamente catturato l'attenzione e portato a notevoli investimenti e visibilità per l'azienda. Tuttavia, questo successo ha anche agito come catalizzatore di tensioni interne. Da una parte, Sam Altman, supportato da investitori di peso come Microsoft, ha esercitato pressioni per accelerare la commercializzazione di nuovi prodotti, mirando a garantire entrate più robuste e una crescita accelerata per OpenAI. Dall'altra, figure chiave come Ilya Sutskever hanno proposto una visione più cauta, mettendo in evidenza i potenziali rischi legati all'IA avanzata.

Secondo The Atlantic, all'interno di OpenAI è in corso "una lotta di potere tra i due poli ideologici della società", contrapponendo il tecno-ottimismo della Silicon Valley alla convinzione che l'IA rappresenti un rischio esistenziale che richiede estrema cautela.

Il colpo di scena: il licenziamento di Sam Altman

Il 17 novembre, il consiglio di amministrazione della no-profit OpenAI ha annunciato il licenziamento improvviso di Sam Altman. Le ragioni precise non sono state specificate nel comunicato ufficiale, ma si è limitato a affermare che Altman "non era stato sempre sincero" nelle sue comunicazioni con il consiglio. La notizia ha scatenato una serie di reazioni a catena, con dimissioni di dirigenti come il presidente Greg Brockman e forti critiche da parte di Microsoft, profondamente coinvolta economicamente con OpenAI.

La rivolta dei dipendenti e i compromessi negoziati

In risposta al licenziamento, oltre 700 dipendenti di OpenAI hanno minacciato di seguire Altman a Microsoft, incluso persino Ilya Sutskever, uno dei membri del consiglio. Intensi negoziati hanno portato a un compromesso: il ritorno di Altman come amministratore delegato e la sostituzione quasi totale del consiglio. Tuttavia, l'indagine interna sul comportamento di Altman rimane un elemento di rilievo.

Le possibili cause del Licenziamento e le speculazioni

Le ragioni precise del licenziamento di Altman sono ancora avvolte nel mistero. Diverse teorie circolano, dalle preoccupazioni del consiglio su nuovi risultati significativi nell'IA a comportamenti ritenuti inaccettabili e una commercializzazione eccessivamente spregiudicata. L'episodio sembra riflettere il conflitto di visioni all'interno dell'azienda sull'IA: cautela contro aggressività.

Il ritorno di Sam Altman e i nuovi equilibri

Con il ritorno di Altman, OpenAI potrebbe subire un cambiamento di rotta significativo. La controversia ha messo in luce la vulnerabilità della struttura a due unità rispetto all'influenza dei grandi investitori, come Microsoft, che potrebbero assumere un ruolo più rilevante nell'azienda.

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