Tenuta del Conte: l'evoluzione del Vino Calabrese - Vinitor Sapiens

Parrilla (Tenuta del Conte): gaglioppo, passione e tradizione vinicola calabrese

La Calabria è una regione che spesso fa parlare, e bene, di sé nel mondo della viticultura, con storie e prodotti che nulla hanno da invidiare a quelli di zone più blasonate e battute. Nella vallata di Cirò, guardando a Cirò Marina, nella provincia di Crotone, si trova Tenuta del Conte, azienda della famiglia Parrilla, da quattro generazioni viticoltori.

Mariangela, Giuseppe, Caterina e il nipote Francesco tutti insieme portano avanti il lavoro del caro papà e nonno Francesco: quindici ettari di vigna e un grande rispetto per la propria terra.

L'Inizio della Trasformazione

Una produzione, ci racconta Mariangela, che tradizionalmente accomunava nei secoli passati le famiglie e che anche per loro poggiava su solide basi. "Una produzione ad uso strettamente familiare o di conferimento delle uve che nel nostro caso ha visto la svolta nel 2000".

E' in quell'anno che Mariangela, studi in legge, con i fratelli e sorella decidono di investire nella loro produzione, andando a migliorare la coltura della vite, sempre in modo naturale, sviluppando il gioiello del territorio, il Gaglioppo, per farne il prodotto di punta. "E' stato un richiamo forte a questo territorio e alla cultura del vino che da sempre si è sviluppata" sottolinea. Ma per distinguersi occorreva impegno, dedizione, fatica e grande responsabilità. "Alla mia prima presenza al Vinitaly ricordo tornai con un senso di non conoscenza del settore. Per fare vini di qualità, per prima cosa occorreva studiare, e molto".

Così è stato.

La Cura del Dettaglio

E così è stato, con lo sviluppo e la cura meticolosa del Gaglioppo, imparando dagli errori che inevitabilmente compie chi lavora e vuole migliorarsi. Dal 2010 i vigneti sono condotti secondo il regime dell'agricoltura biologica, una scelta irrinunciabile per preservare l'equilibrio ambientale. "La vitalità del suolo si eleva nel vino attraverso le fermentazioni spontanee, grazie a uve sane e alla cura meticolosa in tutte le fasi di vinificazione" chiosa Mariangela.

Un Punto di Svolta

L'anno 2011 costituisce un punto di svolta per Tenuta del Conte: a partire da quella vendemmia, Mariangela, grazie al confronto costante con i vignaioli cirotani, raggiunge la totale autonomia come produttrice artigiana, qualifica di cui è giustamente orgogliosa, escludendo quell'enologia che vanificava l'intenso lavoro in campagna.

Il Territorio

Cirò racchiude tutta la bellezza mediterranea: si affaccia sulle profondità del mar Jonio e ha alle spalle le altezze della Sila. La vicinanza al mare, l'influenza dell'alta collina e la ventilazione costante, mitigano il clima spiccatamente meridionale e consentono una viticoltura di alta qualità.

La Produzione Attuale

Oggi la Cantina produce 30 mila bottiglie, delle quali 20 mila vendute in Italia, attraverso il canale Horeca, e le rimanenti in Giappone, New York, Canada, Australia e Francia.

L'Arte dell'Etichetta

La grande passione che spinge in questa missione, che è anche di sviluppare e far conoscere la cultura calabrese del vino, Mariangela la porta avanti anche studiando e creando le etichette dei vini. "Sono tutte bianche, con immagini che richiamano tratti della nostra storia. Il vino è il protagonista dell'esperienza del suo consumo. Non serve altro che possa in qualche modo disturbare questa esperienza" chiosa.

Tra l'altro, è stata proprio lei a voler cambiare le bottiglie. "Siamo fautori della borgognotta, preferita a quella con tronco conico tipica degli anni 90" ci spiega.

I Vini di punta

Passando alle bottiglie che meritano un assaggio, certamente il Cirò Rosso Classico Superiore, un Gaglioppo nella sua massima espressione, un vino che nasce da uve complesse e che necessità di una grande attenzione e paziente attesa in cantina (4-5 anni prima di arrivare in tavola!) che ha fatto la sua prima uscita importante al Vinitaly 2025. Il Barolo di Calabria, non solo per la sua comunanza dna nella vite, ma per struttura e consistenza. DiversaMente, la sfida vinta nel 2015, creando un vino da Greco Bianco macerato. Adatto per piatti di pesce ma anche di carne bianca, prodotto con la medesima vinificazione utilizzata per il rosso. Mani Contadine, il Rosato dedicato alla memoria e all'insegnamento del padre mancato un anno fa, il cui spirito e insegnamento si percepisce ascoltando le parole di Mariangela. Nell'etichetta compare un disegno tratto da una foto del padre.

Il Futuro

Un lavoro quotidiano, con i tempi che la vigna e la cantina richiedono, assecondati con passione e grande rispetto da Mariangela. "Il futuro lo vedo complesso ma nulla ci spaventa. Con il lavoro e la convinzione di riuscire si possono vincere tutte le sfide".

Una cantina, una famiglia, dei vini da seguire con molta attenzione e curiosità.

Federico Unnia, Aures
Strategie e politiche di comunicazione


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