Cantieristica nautica: il boom globale resiste, l'Italia traina con i superyacht
Tommaso Nastasi (Deloitte): la cantieristica nautica italiana continua a distinguersi a livello globale, trainando il settore dei grandi yacht
L'industria globale della cantieristica nautica ha segnato un 2023 eccezionale, raggiungendo un valore di 34,8 miliardi di euro. Questo dato rappresenta un aumento del +7,3% rispetto all'anno precedente, superando la crescita del PIL mondiale. Tuttavia, le proiezioni per il 2024 indicano una fase di stabilizzazione per il mercato complessivo, con una contrazione stimata attorno al -5%. In netta controtendenza si posiziona il segmento dei superyacht e delle imbarcazioni premium, per il quale è prevista una crescita del +5-10%. L'Italia si conferma protagonista, pronta a proseguire il suo percorso di espansione anche nel 2024, grazie a una produzione fortemente incentrata sui grandi yacht.
Questi risultati emergono dalla terza edizione di "The State of the Art of the Global Yachting Market 2025 Edition", un rapporto frutto della collaborazione tra Deloitte e Confindustria Nautica. Lo studio è stato presentato in anteprima alla Borsa Italiana, durante la conferenza stampa che ha anticipato il 65° Salone Nautico di Genova. L'Italia si conferma una potenza mondiale nel settore, in particolare per l'export: ben il 90% della produzione nazionale è destinato ai mercati esteri, contribuendo per circa il 13% al surplus della bilancia commerciale, un dato in forte aumento rispetto al 3% del 2015. Nel comparto dei superyacht, l'Italia detiene una quota dominante, con il 54% degli ordini in termini di unità e il 34% del valore complessivo, grazie soprattutto alle imbarcazioni tra i 30 e i 60 metri. Come ha commentato Tommaso Nastasi, Partner e Value Creation Service Leader di Deloitte Italia: «La cantieristica nautica italiana continua a distinguersi come player globale di riferimento, combinando leadership industriale e capacità di export principalmente sui grandi yacht». Ha inoltre aggiunto che il settore «rimane ben posizionato per intercettare la domanda futura di imbarcazioni di alto valore, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un posizionamento competitivo unico a livello mondiale».
Il 2023 ha visto il mercato globale delle nuove costruzioni superare la crescita del PIL mondiale, allineandosi all'aumento della ricchezza degli Ultra High Net Worth Individuals (UHNWI), ovvero individui con un patrimonio netto superiore ai 30 milioni di dollari, e all'andamento positivo dei mercati azionari. Il Nord America e l'Europa hanno consolidato la loro leadership, rappresentando il 72% del mercato finale. Il rallentamento globale atteso per il 2024 è imputabile principalmente a una flessione nelle imbarcazioni di piccola taglia, parzialmente compensata dalle performance positive dei Premium Brand e dei Superyacht.
Il segmento dei superyacht ha registrato una crescita del fatturato del +6,5% tra il 2019 e il 2023, superando persino il lusso esperienziale (+3,8%). La redditività del comparto ha raggiunto il 15%, con il più forte incremento di marginalità dal 2018 (+9 punti percentuali). Il Global Order Book, che misura gli ordini in corso, ha toccato quota 696 unità nel 2023, il livello più alto dal 2009, beneficiando di un forte rimbalzo post-Covid. Si prevede una stabilizzazione a partire dal 2024. Gli yacht oltre i 60 metri hanno costituito solo il 15% delle unità ordinate, ma hanno generato il 57% del valore totale. Le consegne hanno raggiunto 212 unità nel 2023, il massimo dal 2008, spingendo in particolare le imbarcazioni del segmento 30-40 metri, un target prediletto dalla nuova generazione di armatori; per il 2024 si prevedono circa 235 unità.
Gli operatori italiani, interpellati sulle prospettive future, stimano per il 2024 una crescita più contenuta e un rallentamento nel 2025, con una ripresa attesa per il biennio 2026/2027. Ci si aspetta che il mercato degli yacht e dei superyacht (oltre 80 piedi) continui a trainare l'intero comparto. Tra i fattori di incertezza principali figurano le nuove tensioni commerciali e i dazi USA, che potrebbero incidere su domanda e marginalità, soprattutto per le imbarcazioni di piccola e media dimensione. Altri elementi critici includono la revisione dei listini, il "destocking" - ovvero lo smaltimento delle scorte da parte dei dealer, avviato nella stagione 2024/25 - e l'evoluzione delle richieste dei consumatori di nuova generazione, sempre più attenti a sostenibilità, digitalizzazione e un design personalizzato orientato al lifestyle.
Come ha sottolineato Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia: «I dazi rappresentano uno dei principali fattori di incertezza che caratterizzano le aspettative di performance di vendite e marginalità per il 2025». Ha evidenziato l'importanza per l'industria nautica, cruciale per il surplus commerciale italiano, di esaminare attentamente le strategie doganali, massimizzare i vantaggi regolamentari, esplorare nuovi mercati di esportazione meno esposti a turbolenze tariffarie e considerare alleanze internazionali per la delocalizzazione produttiva. In questo contesto, «torna di grande rilevanza, quindi, il ruolo delle fiere di settore, non solo per accrescere la visibilità dei prodotti, ma anche per instaurare connessioni strategiche tra operatori internazionali».