La fase transitiva dei mercati
Simoncelli (Invesco): tra gli elementi di instabilità si è unita una crescente incertezza sul ciclo dei default nei segmenti a più alto rischio del mercato del credito
Il rimbalzo della volatilità implicita sui mercati azionari americani che ha visto l'indice Vix salire sopra quota 25 per la prima volta negli ultimi sei mesi, si è per gran parte riassorbito sul finire della scorsa settimana. Il regime di mercato appare tuttavia in una fase di transizione per cui l'appetito per il rischio degli investitori è maggiormente incerto. Tra gli elementi di instabilità che già sono sotto il radar degli investitori, si è unita una crescente incertezza sul ciclo dei default nei segmenti a più alto rischio del mercato del credito.
Sul fronte macro, il presidente della Fed Powell nei suoi recenti interventi ha consolidato le aspettative di ulteriori tagli ai tassi, sottolineando i rischi di una crescita economica cosiddetta "jobless", senza cioè la creazione di nuovi posti di lavoro. Il mercato del lavoro potrebbe nascondere alcuni squilibri nonostante la crescita sia sostenuta da altri fattori, tra cui il ciclo di investimenti fissi. In caso di una tendenza al rialzo del tasso di disoccupazione, il movimento potrebbe essere non lineare, deteriorando quindi rapidamente una volta innescatosi. Anche il governatore Waller, uno dei candidati favoriti nella corsa alla successione di Powell, ha portato un messaggio espansivo, fornendo una lettura pragmatica del rischio di un rialzo dell'inflazione core e suggerendo che non ne esistono le condizioni cicliche; i tagli di fine mese e di dicembre sono sempre più scontati dal mercato.
L'azienda americana First Brands è risultata insolvente, con i rispettivi prestiti sindacati che hanno sofferto il default. Il caso ha sottolineato ancora una volta come ogni operazione di credito richieda un'attenta attività di analisi e come questa due diligence sia fondamentale per identificare ed evitare potenziali rischi creditizi. L'incidente di First Brands è infatti un evento specifico causato da pratiche illecite del management e non rappresenta un rischio di carattere sistemico, che sia, cioè, comune ad un numero elevato di emittenti. Come segnale di solidità del credito privato, i tassi di recupero impliciti stanno infatti migliorando, mentre i tassi di default restano nel complesso contenuti.
I risultati aziendali delle grandi banche americane hanno battute le attese del mercato, mentre ad alimentare incertezza sulle condizioni finanziarie sono state le perdite legate a crediti in sofferenza e le maggiori riserve accantonate annunciate da alcune banche regionali di media-piccola dimensione. Gli spread si sono di conseguenza mossi al rialzo sul mercato high yield, ma il rialzo è concentrato sulla fascia di titoli a più bassa qualità quelli con rischio credito più elevato e rating CCC.
Con l'aumento della volatilità e la risoluzione della crisi di governo in Francia, i titoli di stato a scadenze più lunghe hanno beneficiato di un effetto bene rifugio a livello globale, con i tassi che hanno testato la parte bassa dei recenti trading range. Sia le obbligazioni che le azioni francesi sono ancora in fase di consolidamento; Lecornu sembra in grado di formare un governo e approvare il bilancio. OAT e azioni francesi hanno inizialmente beneficiato, ma sono poi state penalizzate da un downgrade non programmato del rating da parte di S&P a A+/A-1 con outlook stabile, motivato da instabilità politica e da un consolidamento fiscale più lento del previsto.
Le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti ed il processo di de-risking selettivo nei confronti dell'economia cinese che gli Stati Uniti stanno portando avanti continuano. La probabilità di escalation sostanziale rimane limitata, l'incontro tra Trump e Xi per inizio novembre in Sud Corea è in dubbio e rientra in un processo di escalation tattica, probabilmente seguita da una tregua fragile con limitate aperture. La rivalità tecnologica di fondo è destinata comunque a riprendere a fasi alternate.
La crescita del PIL reale della Cina nel terzo trimestre è stata del 4.8% su base annua, in rallentamento rispetto al 5.2% del secondo trimestre. Il dato è leggermente migliore delle attese ma la domanda interna si conferma debole e le difficoltà per la crescita cinese dovrebbero aumentare nel quarto trimestre. Questa settimana, la riunione Plenum del Partito Comunista andrà a definire il piano strategico per i prossimi cinque anni.
In Giappone, la nuova leader del Partito Liberal Democratico, Takaichi, diventerà Primo Ministro, grazie a un accordo di coalizione con il partito di opposizione Ishin. Il nuovo governo dovrebbe introdurre un moderato allentamento fiscale; Takaichi ha infatti espresso sostegno a politiche espansive per contrastare l'inflazione e stimolare la domanda interna, pur riconoscendo la necessità di consolidamento fiscale nel medio termine. L'accordo di maggioranza include obiettivi condivisi come investimenti strategici in difesa, tecnologia e sicurezza informatica, oltre a riforme del welfare e della governance aziendale.
Luca Simoncelli, Investment Strategist di Invesco
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