Rendicontazione sostenibile: l'Italia arranca mentre l'Europa accelera

Zamora (osapiens): uno studio rivela come la rendicontazione di sostenibilità stia diventando un motore strategico

La <strong>rendicontazione sulla sostenibilità</strong> sta rapidamente evolvendo da un mero obbligo normativo a un potente strumento strategico e di innovazione per le aziende europee. È quanto emerge dallo studio <em>“The State of Sustainability Reporting in Europe”</em>, condotto da <strong>osapiens</strong>, una scale-up tedesca specializzata in software per la sostenibilità, riconosciuta da <strong>Gartner</strong> come <strong>Cool Vendor</strong> nel suo report <strong>Supply Chain Sustainability Digital Solution 2025</strong>. La ricerca ha coinvolto 250 manager di aziende operanti in sei mercati europei chiave: <strong>DACH</strong> (Germania, Austria, Svizzera), <strong>Italia</strong>, <strong>Benelux</strong>, <strong>Paesi nordici</strong>, <strong>Francia</strong> e <strong>Spagna</strong>.

Contrariamente alla percezione comune, l'81% dei manager europei ora considera il <strong>reporting di sostenibilità</strong> un catalizzatore per l'innovazione e un vantaggio competitivo. Questa trasformazione è sostenuta dall'adozione dell'automazione: oltre il 77% delle aziende ha già automatizzato, almeno parzialmente, i propri processi di rendicontazione, iniziando a raccogliere i primi benefici degli investimenti. Tuttavia, un quarto degli intervistati (25%) individua la carenza di competenze interne in ambito <strong>ESG</strong> come la principale criticità che rallenta i progressi.

L'adozione dell'automazione nella <strong>rendicontazione di sostenibilità</strong> e nei processi <strong>ESG</strong> presenta variazioni significative tra le regioni. L'area <strong>DACH</strong> è all'avanguardia, con l'88% delle aziende che utilizza strumenti di automazione dedicati, e un 29% che ha raggiunto la piena automazione, il doppio della media europea ferma al 15%. Questo indica una persistente dipendenza da sistemi manuali o parzialmente automatizzati altrove. L'<strong>Italia</strong> si posiziona nella media europea, con il 60% delle aziende che ha introdotto forme di automazione, segnando un miglioramento rispetto agli anni precedenti. Il nostro Paese si colloca dietro all'area <strong>DACH</strong> e ai <strong>Paesi nordici</strong> (60%), ma precede <strong>Francia</strong> (40%) e <strong>Benelux</strong> (36%). Questo progresso riflette un crescente ottimismo: in <strong>DACH</strong> il 97% dei leader vede la <strong>rendicontazione di sostenibilità</strong> come un miglioramento del vantaggio competitivo, percentuale che raggiunge il 90% nei <strong>Paesi nordici</strong>.

Quando l'automazione viene adottata pienamente, le aziende superano la semplice conformità normativa, integrando la sostenibilità come motore di innovazione con risultati tangibili. I manager intervistati indicano che le iniziative di sostenibilità beneficiano maggiormente l'<strong>innovazione di prodotto</strong> (52,8%), con esempi che vanno dai nuovi packaging alla gestione del rischio nella <strong>supply chain</strong>. Seguono l'<strong>efficienza dei processi</strong> (47,2%), il <strong>rafforzamento del posizionamento di mercato</strong> (46,8%), l'<strong>engagement del cliente</strong> (44%) e l'<strong>attrattività verso gli investitori</strong> (38,8%). Nonostante il trend positivo, l'<strong>Italia</strong> mostra un divario significativo, con solo il 21% delle aziende che associa le iniziative <strong>ESG</strong> a nuovi prodotti o servizi, contro il 65% della regione <strong>DACH</strong>, il 40% della <strong>Francia</strong> e il 31% della <strong>Spagna</strong>.

Nonostante questi progressi, la piena automazione della <strong>sostenibilità</strong> rimane una sfida per molte aziende. Gli ostacoli principali includono i <strong>costi di implementazione</strong> (30%), la <strong>limitata competenza interna</strong> (16%) e l'<strong>integrazione con sistemi legacy</strong> (14%). Molte organizzazioni non dispongono ancora delle competenze e dei sistemi essenziali per raccogliere e interpretare efficacemente i dati sulla sostenibilità; questo problema è avvertito dal 36% delle aziende in <strong>Benelux</strong>, dal 33% nell'area <strong>DACH</strong> e dal 26% in <strong>Italia</strong>. Al di fuori dell'area <strong>DACH</strong>, la rendicontazione risulta spesso frammentata a causa di sistemi eterogenei. Le aziende <strong>DACH</strong>, invece, riscontrano difficoltà nella raccolta manuale dei dati (36%) e nella verifica per le revisioni contabili (29%), evidenziando come, senza dati affidabili e centralizzati, le metriche di sostenibilità rimangano disconnesse dalle decisioni aziendali strategiche.

Per le aziende che investono nell'automazione, i vantaggi sono chiari. Le aree maggiormente impattate includono la <strong>raccolta e validazione dei dati</strong> (38%), la <strong>preparazione al reporting e alle revisioni</strong> (30%) e il <strong>monitoraggio della conformità</strong> (30%). Anche la gestione dei rischi e la comunicazione con gli stakeholder beneficiano di queste capacità, che non solo riducono l'onere amministrativo ma migliorano anche l'accuratezza e la responsabilità delle funzioni di sostenibilità.

Un'altra sfida cruciale riguarda la trasparenza delle catene di fornitura. Quasi un'azienda su tre (30%) identifica la <strong>conformità dei fornitori</strong> come la principale criticità nella <strong>rendicontazione</strong>. In profondità nella <strong>supply chain</strong>, i dati affidabili e tempestivi scarseggiano, e quasi un quarto dei partecipanti non confida di poter raggiungere una piena trasparenza. Sistemi obsoleti e monitoraggi manuali rendono difficile tracciare le <strong>emissioni Scope 3</strong> (emissioni indirette legate alla catena del valore) o verificare le dichiarazioni dei fornitori, trasformando le strategie di sostenibilità in esercizi reattivi anziché proattivi.

<em>«In tutta Europa, la sostenibilità non è più un esercizio di conformità, ma una priorità strategica che stimola innovazione e resilienza e favorisce la leadership di mercato. Le imprese europee stanno fissando un nuovo standard globale, trasformando la sostenibilità in un catalizzatore di crescita a lungo termine. Oggi ciò di cui le aziende hanno davvero bisogno è semplicità e trasparenza: la capacità di riunire tutti i dati in un unico luogo, per passare dalla conformità al controllo e sbloccare il pieno potenziale della sostenibilità»</em>, ha affermato <strong>Alberto Zamora</strong>, Co-Founder e <strong>CEO</strong> di <strong>osapiens</strong>. ##fine##

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