☰
✕

Aziende in Veneto: se sono straniere non c’è crisi

Miani: La crisi economica stimola la creatività e gli imprenditori immigrati riescono ad adattarsi meglio alle difficoltà, sopportando sacrifici che per i “locali” sembrano insormontabili

Straniero sinonimo di successo, almeno per le aziende presenti in Veneto. Questa l’analisi del Cesdoc (Centro Studi dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia) che ha svolto una indagine sulle cariche imprenditoriali nelle province del Veneto. Dai dati, che hanno messo a confronto il 1° semestre 2012 con lo stesso periodo dell’anno precedente, emerge come in regione l’imprenditoria straniera (titolari, soci, amministratori ed altre cariche) sia aumentata del +2,51%, rispetto ai colleghi italiani calati del – 1,54%. Tra le province, Rovigo (+7,05%) e Venezia (+5,74%) sono quelle dove si registra la crescita più significativa. Un dato positivo confermato quasi dovunque, ad eccezione di Belluno (-0,05%) e Vicenza (-0,88%). Focalizzando l’attenzione sulla Provincia di Venezia, emerge come le persone straniere attive con cariche imprenditoriali sono 8.505 (su un totale provinciale di 115.496) di cui il 71,52% composto da maschi ed il restante 28,48% da donne. Tra gli stranieri il 77,79% proviene da paesi Extra Ue ed il 22,21% da paesi comunitari.
I 4.628 titolari stranieri nella provincia di Venezia si occupano prevalentemente di costruzioni (37,27% del totale, con una maggioranza di romeni), commercio all’ingrosso e al dettaglio (32,45%, con una predominanza di marocchini) ed attività manifatturiera (10,09%, con un dominio di cinesi).
Le cariche imprenditoriali straniere di socio sono invece 1.753 (su un totale di 29.499). I tre settori in cui sono maggiormente presenti: attività dei servizi di alloggio e ristorazione (43,47% del totale, con prevalenza di cinesi), commercio all’ingrosso e al dettaglio (21,56%, all’insegna del Bangladesh) e costruzioni (9,87%, con una maggioranza di albanesi).
Sono invece 1.872 (su un totale di 38.017) gli amministratori stranieri, operativi in prevalenza nei servizi di alloggio e di ristorazione (25,21% del totale, con una maggioranza di cinesi), commercio all’ingrosso e al dettaglio (19,02%, con alta percentuale di cittadini del Bangladesh), costruzioni (11,65%, con predominanza di romeni).
Per Massimo Miani, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Venezia: “Alla frenata delle aziende regionali condotte da management italiano, calate in regione del -1,54%, fa da contraltare una crescita di quelle amministrate, condotte e partecipate da stranieri che resistono meglio alle tempeste economico finanziarie degli ultimi tempi. La crisi economica indubbiamente stimola la creatività e gli imprenditori immigrati, spesso provenienti da contesti socio economici non facili, riescono ad adattarsi meglio alle difficoltà, sopportando sacrifici che per i “locali” sembrano insormontabili. Questa congiuntura dovrebbe spronare l’imprenditoria veneta a recuperare quello slancio che in passato ne ha determinato il successo”.
Una lettura dell’indagine confermata da Massimo Da Re, coordinatore del Cesdoc: “Nella nostra regione l’imprenditoria extra UE che rappresenta la maggioranza degli stranieri con il 75,31% del totale cresce (+2,72%) ad una velocità quasi doppia dei comunitari (+1,89%). Il fenomeno dell’imprenditoria straniera rappresenta un vero toccasana economico-imprenditoriale per quei settori segnati dalle difficoltà di ricambio generazionale della popolazione autoctona”.


Abbonati gratis a BusinessCommunity.it

Home

Ultimo Magazine

Le News

© BusinessCommunity.it - Tutti i Diritti Riservati.
P.I 10498360154
Direttore Responsabile: Gigi Beltrame