La storica mossa di Moody’s: alza il rating dell'Italiae rompe il tabù lungo di 23 anni


La notizia è arrivata tardi in serata e ha un sapore indubbiamente storico per il debito pubblico italiano. L'agenzia americana Moody’s ha inaspettatamente deciso di elevare il giudizio sull'Italia, portando il rating sovrano a Baa2, migliorandolo dal precedente Baa3, con un outlook stabile agenzie rating. Sebbene il 2024 sia stato un anno costellato da promozioni per i BTP, questa scelta si distingue per almeno due motivi di rilievo.

Per ritrovare un upgrade del genere da parte di Moody’s sull’Italia, è necessario risalire al lontano maggio del 2002. Ventitré anni fa, quando il debito pubblico nazionale si attestava intorno al 106% del PIL, circa trenta punti percentuali sotto i livelli attuali, si verificò l’ultima mossa positiva.



Ciononostante, l’elemento che davvero sorprende gli operatori è che questa promozione infrange una regola non scritta dell'agenzia: solitamente Moody’s lascia trascorrere almeno dodici mesi tra due miglioramenti successivi nel giudizio sul debito di un Paese. Invece, l'outlook era già stato migliorato, passando da stabile a positivo, appena a maggio.

A permettere questo balzo in avanti è stata la rigorosa disciplina di bilancio adottata dal Governo a Roma. Tale impegno ha richiesto sforzi notevoli, comprese intense discussioni ministeriali per trovare un accordo sui limitati margini di manovra finanziaria. Il titolare dei conti italiani, il ministro dell'Economia Giorgetti, ha accolto la notizia con palese soddisfazione, mettendo a verbale che si tratta della prima promozione dopo 23 anni. Il ministro ha poi rimarcato che è un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo e dunque nell’Italia. Questa approvazione rafforza la fiducia mercati internazionali BTP.

Gli analisti americani sono stati convinti in particolare dalla chiara e sostenibile traiettoria dei bilanci italiani.


Le proiezioni indicano il ritorno di un robusto avanzo primario. Si stima che l'avanzo, dopo essersi riaffacciato nel 2024, raggiungerà lo 0,9% del Prodotto Interno Lordo, che equivale a oltre 20 miliardi di euro. L'obiettivo a medio termine è ambizioso: arrivare all'1,9%, ossia 46,5 miliardi di euro, nel 2028.

Questo quadro economico positivo è sostenuto da un deficit che per un soffio resterà sotto il 3% del PIL quest'anno, con una previsione di ulteriore diminuzione al 2,3% alla fine del prossimo triennio. Una gestione oculata del disavanzo è indispensabile per tenere sotto controllo il debito pubblico italiano. Nonostante una prevista crescita temporanea l'anno prossimo, quando raggiungerà il 137,4% del prodotto, si attende una successiva discesa. Dopo un avvio timido nel 2027, la contrazione dovrebbe intensificarsi l’anno successivo, portando il rapporto al 136,4%.

La temporanea gobba del passivo italiano deriva principalmente dai crediti d’imposta del passato recente, soprattutto quelli legati al Superbonus. Ma i mercati guardano al futuro prossimo, non al passato.


La decisione del Governo di limitare e chiudere tali politiche è stata vista come un pilastro della ritrovata credibilità internazionale. Gli investitori apprezzano soprattutto la prospettiva di un'uscita anticipata dalla procedura dell’Unione Europea per disavanzi eccessivi, liberando i conti italiani dalla gabbia del sorvegliato speciale. Un simile segnale rafforza la percezione di un outlook stabile agenzie rating.

Con l’innalzamento al Rating Italia Baa2 si chiude un periodo in cui la posizione dei BTP nella scala di Moody’s era considerata un’anomalia. Fino a questo aggiornamento, Moody’s era l’unica grande agenzia a classificare il debito italiano all'ultimo gradino dei titoli considerati sicuri, a un passo dalla zona del non investment grade. La nuova pagella chiude un anno record per le valutazioni internazionali dei nostri titoli di Stato, con una serie di sette miglioramenti nei giudizi.

La catena di promozioni era partita ad aprile con S&P Global Ratings (da «BBB» a «BBB+» con outlook stabile), ed era stata proseguita un mese dopo proprio da Moody’s con il miglioramento dell’outlook (da stabile a positivo) affiancato al giudizio Baa3.


La serie si è poi completata con:
- L’upgrade di Fitch a settembre (da BBB a BBB+ con outlook stabile);
- La valutazione di Dbrs il 17 ottobre, che ha riportato la «A» (low) nel palmares italiano;
- Il miglioramento di Kbra la settimana successiva (BBB+, outlook stabile);
- La promozione di Scope il 30 ottobre (BBB+ con outlook positivo).



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