Intelligenza artificiale al centro della sicurezza: innovazioni del Ddl Cyber

Intelligenza artificiale al centro della sicurezza: innovazioni del Ddl Cyber

Il panorama della sicurezza informatica in Italia sta per subire un cambiamento significativo con l'introduzione del disegno di legge cyber (Ddl Cyber), attualmente in fase di discussione in pre Consiglio dei ministri.

Coinvolgimento della magistratura e notifica obbligatoria

Il cuore del Ddl Cyber prevede il coinvolgimento della magistratura in caso di cyber-attacchi, ridefinendo le dinamiche di responsabilità. Inoltre, si introduce l'obbligo di notifica degli incidenti per diverse entità pubbliche, imponendo un livello di trasparenza e prontezza nella gestione delle minacce informatiche.

Referente per la Cybersicurezza

Un passo avanti significativo è l'introduzione del ruolo di referente per la cybersicurezza, estendendo le logiche di sicurezza nazionale a settori specifici della pubblica amministrazione.



Questa strategia mira a rafforzare la preparazione e la coesione nella gestione delle emergenze cibernetiche.

Integrazione dell'intelligenza artificiale

Il Ddl Cyber pone particolare enfasi sull'integrazione dell'intelligenza artificiale (IA) come risorsa chiave per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale.

L'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sarà incaricata di valorizzare l'IA attraverso partnership pubblico-privato, promuovendone l'uso etico e corretto.

Sanzioni e clausola di invarianza finanziaria

Inoltre, il disegno di legge introduce sanzioni per le violazioni in materia di cybersicurezza, comprese multe per coloro che non segnalano gli incidenti. L'approccio si conclude con una "Clausola di Invarianza Finanziaria", sottolineando la volontà di attuare le disposizioni senza gravare ulteriormente sul bilancio pubblico.

Discussione in Consiglio dei Ministri e direttive europee

Il testo sarà oggetto di discussione in Consiglio dei ministri, avviando un percorso che coinvolgerà il Parlamento per la successiva discussione e conversione.




Entro ottobre, il recepimento di due direttive europee, Nis 2 e Cer, amplierà ulteriormente l'orizzonte delle responsabilità in materia di sicurezza dei dati.

La Direttiva NIS 2, emanata il 17 gennaio 2023, rappresenta una significativa evoluzione rispetto alla sua predecessora, la Direttiva NIS. Questo quadro normativo, diversamente dal GDPR, agisce come direttiva e richiede l'adozione da parte di tutti gli Stati Membri entro l'18 ottobre 2024.

L'obiettivo principale è creare una strategia cibernetica comune nell'Unione Europea, mirando a potenziare la sicurezza dei servizi digitali in tutta l'area.

La Direttiva NIS 2 si integra con altre normative europee sulla protezione dei dati, come il GDPR, il Regolamento DORA, la Direttiva CER e il Cyber Resilience Act, nonché a livello nazionale con il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica. Il suo focus principale è rafforzare le misure di sicurezza cibernetica, specialmente nei settori critici quali energia, trasporti e servizi finanziari.




Un elemento chiave della direttiva è l'introduzione di nuove categorie, gli Operatori dei Servizi Essenziali (OSE) e i Fornitori di Servizi Digitali (DSP), evidenziando l'impegno a proteggere settori che potrebbero avere impatti significativi su intere nazioni. Il recepimento della Direttiva NIS 2 richiede lo sviluppo di piani nazionali per la sicurezza e l'istituzione di team specializzati per garantire la piena attuazione delle disposizioni.

In conclusione, il Ddl Cyber rappresenta un passo cruciale per garantire una maggiore sicurezza informatica nella Pubblica Amministrazione, incorporando principi di trasparenza, preparazione e integrazione tecnologica.

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