Candriam ha identificato opportunità d'investimento sul mercato verdeoro, sia sul versante equity sia fixed income. Ma il mercato azionario sarà decisamente in balia delle elezioni presidenziali piuttosto che dei risultati economici o dei dati macro
Negli ultimi 4 anni il mercato azionario brasiliano è stato sotto pressione, con rendimenti inferiori rispetto ai mercati emergenti nel loro complesso. Le cause principali di questa situazione sono ascrivibili alla riduzione dei prezzi delle materie prime, il rallentamento superiore al previsto dell'economia cinese e il graduale giro di vite sul programma di acquisto di obbligazioni da parte della Fed. Inoltre, la Banca Centrale brasiliana si è dimostrata interventista, in particolare sui mercati valutari, raffreddando la fiducia degli investitori nel Paese e inducendo recentemente Standard&Poor’s ad abbassare il rating del debito sovrano.
Ciononostante, a seguito della rotazione degli investimenti "value" e della crescente propensione al rischio tra gli investitori globali, in marzo l'indice MSCI Brazil è rimbalzato a spese di altri settori che in precedenza trainavano la crescita, ma con valutazioni relativamente "costose" (principalmente tecnologici e beni di consumo).
Nel prossimo futuro, il mercato azionario brasiliano sarà decisamente in balia delle elezioni presidenziali piuttosto che dei risultati economici o dei dati macro. Secondo gli ultimi sondaggi, a circa cinque mesi dalle elezioni di ottobre, Dilma Roussef sta iniziando a perdere terreno nei confronti di Aécio Neves, il suo antagonista più "market friendly". Questo quadro ha chiaramente aiutato il mercato, guidato principalmente da flussi di investimento esteri, a doppiare il giro di boa di un peraltro ingiustificato pessimismo verso un ritrovato ottimismo.

In effetti, il Brasile ha registrato una crescita debole, in media del 2% negli ultimi anni, mentre l'inflazione ha continuato a correre (intorno al 6%). Occorre ricordare che in Brasile l'inflazione ha un impatto politico particolarmente rilevante rispetto alla maggior parte dei Paesi; infatti, data l’obbligatorietà del voto le fasce più povere risentono dell'erosione dei margini di reddito e di risparmio. A questi problemi si è venuta ad aggiungere la rabbia dei cittadini per la corruzione e le carenze dei servizi pubblici esplosa con le grandi manifestazioni del giugno scorso.
Il Brasile e il potenziale cambiamento politico potrebbe rappresentare un’interessante opportunità di investimento ad elevato rischio/rendimento, considerato che le attuali valutazioni rimangono estremamente depresse e che i fondamenti negativi sembrano essere già ampiamente incorporati nei prezzi.
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