Flessibilità, mobilità internazionale, capacità di adattamento. Sono alcuni tra i requisiti considerati fondamentali da chi fa il "cacciatore di teste" di professione
Abbiamo incontrato Niccolo' Giunta, partner di Eurosearch per parlare un po' del mercato delle ricerche di lavoro per i manager e soprattutto per capire, da chi svolge il compito di "cacciatore di teste", cosa sta accadendo in Italia.
2014-15: per i manager oggi ci sono ancora delle opportunità?
Certamente. Le opportunità sono soprattutto legate alla disponibilità alla mobilità internazionale. Questo è un processo che ha origine piuttosto lontane, perché da qualche anno le aziende hanno cominciato di spostare tutta una serie di attività dalla periferia verso il centro. Pensiamo a strutture come il marketing: gran parte delle responsabilità di questo settore nelle multinazionali sono state spostate verso l'headquarter e nei mercati locali le posizioni sono state "impoverite" sia di competenze sia di responsabilità. Sempre continuando con l'esempio, le attività istituzionali dei brand vengono gestite a livello centrale da una struttura che fornisce le linee guida. Nei vari Paesi vengono semplicemente localizzate. Sostanzialmente, tutta una parte strategica di responsabilità che c'era in Italia è stata portata all'estero. Questo crea delle lacune di opportunità di sbocco per il manager nel nostro Paese, ma si aprono opportunità per muoversi verso l'Europa e oltre.

Qualità della vita: sono cambiate le aspettative dei manager, proprio in funzione dell'internazionalizzazione?
E' sorto un nuovo problema, scaturito dal fatto che contemporaneamente c'è stata una grande attenzione al rapporto qualità della vita privata e qualità della vita professionale, un fattore che magari prima era un po' più sfumato. La disponibilità dei manager di farsi cinque anni all'estero, lavorando in sedi che non sono propriamente Londra o Parigi, ma anche in posti "proviciali", fuori dai grandi circuiti, è venuta meno. Questo è un impedimento piuttosto importante alla mobilità internazionale e conseguentemente alla possibilità di fare carriera.
Quali sono, secondo Eurosearch, le caratteristiche di un manager moderno?
Dando per scontato che un manager parla molto bene le lingue, a partire dall'inglese, deve avere una buona disponibilità a muoversi lasciando l'Italia e le certezze del Paese d'origine. Nel nostro storico, tutto si trasforma in "esperienze" positive, anche se in partenza c'erano grosse resistenze. Non esistono delle formule per i manager che vogliono muoversi. Oltre alla flessibilità internazionale e all'apertura mentale, contentemporaneamente ci sono altri elementi importanti che stanno diventando delle tendenze.
Le aziende che hanno bisogno di manager di un certo livello non sono più solo le multinazionali, ma anche le piccole e medie imprese italiane che hanno una struttura che una volta veniva definita "padronale". Questo porta con se delle caratteristiche di valori organizzativi e capacità di muoversi in contesti destrutturati che non è tanto comune. Da una parte c'è la tendenza e la capacità di essere di mentalità internazionale, dall'altra la flessibilità di adattarsi a sistemi organizzativi che non sono cosi' consolidati.
Solo una questione di aspettative?
No, perché oggi non non è più necessario per poter lavorare bene avere a disposizione trenta segretarie e un pool di riporti organizzativi, perché queste situazioni stanno diminuendo. A parte i grandi colossi, è difficile che si ritrovi un'organizzazione simile nelle aziende moderne. Un manager che è abituato ad essere supportato da strutture che poi in qualche modo svolgono un'attività operativa non è più tanto richiesto. Al di là delle competenze che cambiano, perché ci si puo' essere specializzati in marketing, finanza e via di seguito, conta la personalità e lo stile di management. Essere capaci di adattare la propria professionalità rispetto all'ambiente in cui si opera è una delle qualità più apprezzate.
Adattarsi non è mai semplice...
E' una qualità difficile, perché la maggior parte delle situazioni sconvenienti cui ci siamo trovati di fronte sono state quelle nelle quali i candidati non si adattavano. Per fortuna poche, ma succede. Non dipende dalle loro competenze, ma proprio dalla capacità di adattarsi a scenari che sono fatalmente diversi. Se pensiamo alla figura di manager con lo stile delle multinazionali americane, che sono in competizione tra loro, che cercano di primeggiare rispetto al team, ecco, queste caratteristiche sono superate.
Questo vale anche per i giovani manager?
Questo è un punto di partenza molto importante anche per i giovani: credere nel lavoro di squadra, sapere che i titoli e le qualifiche non rappresentano sempre le aree di responsabilità che si devono gestire, perché oggi non è tutto cosi' semplice. Ci sono aziende che danno dei job title estremamente roboanti ma che in realtà hanno profili e perimetri di responsabilità molto piu' limitati rispetto ad altri che invece non puntano su questo tipo di organizzazione.
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