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16/09/2015

economia

Volatilita' del greggio: non se ne vede la fine!

WisdomTrre Europe: a sottolineare il rischio di ribasso per il petrolio, è lo spread di volatilità del greggio sull'’indice VIX, che, rispetto al picco di gennaio, non è stato ancora raggiunto

Gli ultimi dati dell'indice manufatturiero "Purchasing Managers Index" (PMI) per la Cina mostrano segnali di stagnazione economica. Il sentiment dei produttori cinesi che sta ritornando verso un territorio di contrazione al di sotto delle aspettative, mette in evidenza la paura del mercato nei confronti dell'economia cinese, diventata vulnerabile ad un'evidente contrazione.
Tale situazione da un lato minerebbe ogni speranza che i prezzi delle materie prime possano stabilizzarsi a breve, mentre dall'altro alzerebbe i timori su possibili stimoli straordinari della Cina, includendo la possibilità di permettere alle forze di mercato di portare il livello dello Yuan ad un punto molto più in basso della svalutazione del 3-4% sul dollaro registrata il mese scorso.
Resta a rischio soprattutto il greggio dal momento in cui - in un contesto di grande volatilità dei mercati azionari - l'atteggiamento "ostile" della Cina ne sosterrà l'incertezza dei prezzi.
La volatilità elevata è stata più evidente nel WTI Crude Oil la cui volatilita' implicita ha superato il 50%, livelli che non si vedevano dal crollo dei prezzi dello scorso anno e che rappresentano un premio di rischio considerevole rispetto agli altri asset di rischio.


A sottolineare il rischio di ribasso per il petrolio, è lo spread di volatilità del greggio sull'indice VIX, che, rispetto al picco di gennaio, non è stato ancora raggiunto. Tuttavia, può essere facilmente superato se la seconda più grande economia del mondo non riuscisse a "ingranare la marcia", una paura largamente ignorata dai mercati lo scorso gennaio.
Con circa il 10% di open interest in contratti future petrolio greggio WTI sul NYMEX che non sono commerciali, la posizione speculativa sul petrolio rimane elevata. Inoltre, con un rapporto di posizioni corte su quelle lunghe che si aggira intorno allo 0,5 (un rapporto relativamente alto rispetto alla storia recente), l'atteggiamento ribassista degli speculatori non si è ancora esaurito nonostante la caduta del petrolio del mese scorso. È probabile quindi aspettarsi dal greggio una maggiore volatilità di prezzo.
Dato che i future sul petrolio oscillano in modo irregolare nel mezzo di una incerta prospettiva macro economica, gli investitori che guardano a sfruttare il fattore leva sul petrolio utilizzando gli Exchange Traded Product (ETP), potranno prendere in considerazione il passaggio da posizioni rialziste a ribassiste e viceversa su brevi orizzonti di investimento.



Gli ETP short che hanno come sottostante il WTI Crude Oil possono offrire anche una copertura efficiente rispetto a posizioni long per gestire l'incertezza di mercato.


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