Il modo di risparmiare degli italiani prima e dopo la recessione
Taddei (Online SIM): in crescita la percezione dell'importanza del risparmio. Vediamo in costante aumento degli investimenti su Piani di accumulo su fondi
Gli italiani hanno sempre dato un ruolo primario al risparmio, un mondo fatto di sacrifici e di speranze per il futuro. Negli anni sono cambiati gli obiettivi per cui una famiglia decide di accantonare una parte dello stipendio mensile. A partire dal 2007 è iniziata una crisi economica mondiale, che ha generato delle conseguenze alquanto gravi: il potere d'acquisto è calato, la serenità dei cittadini verso il futuro è diminuita visibilmente con un forte sconforto collettivo ampiamente documentato dall'ISTAT. In uno scenario del genere, con pochi spiragli per interpretazioni positive dei dati raccolti, l'Indagine sul Risparmio mostra invece degli elementi in controtendenza rispetto ai partner europei. Una ricerca che racconta le scelte finanziarie degli italiani nel 2015, mostra come ci siano dei segnali finalmente positivi: aumenta la fiducia e cambia il modo in cui si decide di utilizzare i propri risparmi.

È emerso, infatti, che oltre a togliersi degli sfizi ci si dedica anche all'investimento online per avere importanti ritorni remunerativi nel lungo periodo.
La percezione dei miglioramento tutt'ora in corso deve però ancora raggiungere le famiglie, che hanno un atteggiamento prudente riguardo alle decisioni di spesa.
Com'è cambiato il risparmio degli italiani prima e dopo la recessione?
Prima della crisi dei Subprime, prima che le Borse di tutto il mondo perdessero 31mila miliardi nel giro di qualche mese e prima che il governo americano decidesse di non salvare la banca d'affari Lehman Brothers, gli italiani risparmiavano per togliersi dei grandi sfizi: cambiare macchina, comprarsi una nuova abitazione, ristrutturare casa. Con l'arrivo della crisi questi bisogni "secondari" sono stati messi da parte.
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