Che i mercati siano con voi
Naumer (AllianzGI): in un contesto di rendimenti negativi, e in alcuni casi di valutazioni eccessive, differenti fonti di rendimento diventano più importanti del capital gain
Con il nuovo anno tornano a farci visita molte vecchie conoscenze che ormai ci sono familiari quanto gli eroi della saga di Star Wars.
Gli squilibri a livello globale sono diminuiti, ma non scomparsi del tutto. Osservando con attenzione si nota, ad esempio, che i surplus della bilancia delle partite correnti sono riconducibili soprattutto a una riduzione delle importazioni piuttosto che a un aumento dell'export, fattore utile alla crescita. Tra le principali cause di tali squilibri rientra l'adozione, un po' ovunque, di politiche monetarie accomodanti a sostegno della congiuntura.

Nei Paesi avanzati i tassi di riferimento hanno toccato nuovi minimi ed è utile ricordare che dal fallimento di Lehman Brothers nel 2008 si contano globalmente oltre 700 tagli dei tassi. Il tasso di riferimento medio globale è pari attualmente al 2,3%, ovvero appena la metà del tasso di crescita tendenziale del PIL nominale. Infine, in molti paesi i bassi costi di finanziamento hanno portato a un indebitamento eccessivo, che nei Paesi avanzati sfiora i massimi storici, nonostante le misure di consolidamento adottate.
Anche per questo motivo la politica monetaria rimarrà ancora decisamente orientata alla crescita: le Banche Centrali di Europa e Giappone portano avanti i rispettivi programmi di quantitative easing e il recente inasprimento dei tassi da parte della Federal Reserve non dovrebbe avere significative ripercussioni.
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