Banche italiane: aiuti di Stato in vista?
Credit Suisse: il Tesoro potrebbe stanziare un fondo di "ricapitalizzazione precauzionale" pubblica (come consentito dalla BRRD). Eviterebbe l'intervento dell'ESM
Secondo un report di Credit Suisse, nell'ultima settimana le banche italiane hanno fortemente rimbalzato di circa il 12,5%, guidando il nuovo rating SX7E (+10,2%), alimentato da breve copertura e le aspettative di un accordo sul potenziale aiuto pubblico tra le banche con i piani di ricapitalizzazione in corso e la BCE.
Il report evidenzia tre opzioni per le banche in difficoltà con i piani di ricapitalizzazione in corso.
Opzione 1 - Ricapitalizzazione di mercato: quella preferibile. Si potrebbe prevedere l'uso del debito per equity swap estesi agli investitori retail; il coinvolgimento di potenziali investitori strategici; e un collocamento privato.

Opzione 2 - In caso di mancanza di investitori interessati a una soluzione di mercato, ci sarebbe una "ricapitalizzazione precauzionale" pubblica, che implica condivisione degli oneri per gli obbligazionisti subordinati. Lo Stato potrebbe comprare il debito subordinato retail o, in alternativa rimborsarlo per "mis-selling" in una fase successiva.
Opzione 3 - Fornisce ancora una volta per il sostegno pubblico senza ripartizione degli oneri ("burden sharing"): può essere invocato il paragrafo 4 dell'articolo 32 del BRRD nel caso di un "grave turbamento dell'economia di uno Stato membro, per preservare la stabilità finanziaria".
Un paracadute pubblico per risolvere i problemi del sistema bancario italiano
Secondo la stampa nazionale, il Tesoro italiano starebbe studiando un backstop pubblico per risolvere i problemi del sistema bancario italiano. Le dimensioni del fondo pubblico risoluzione potrebbero essere di circa 15 miliardi di euro, che potrebbero essere utilizzati per garantire tutti i piani di ricapitalizzazione delle banche in difficoltà, contribuendo anche a ridurre lo stock di NPL. Il paracadute pubblico potrebbe assumere la forma di una "ricapitalizzazione precauzionale", che implica la condivisione degli oneri.
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