Riguardo alle tempistiche, la revisione in positivo degli utili dovrebbe subire una particolare accelerazione andando verso la stagione dei risultati aziendali per l'intero anno fiscale, a fine aprile-inizio maggio: il momentum positivo potrebbe cioè intensificarsi nei primi mesi dell'anno.
2 - Ribilanciamento del portafoglio da parte degli investitori giapponesi: sia gli investitori retail sia gli istituti privati si sposteranno dalle obbligazioni alle azioni
Due anni fa, il fondo pensione pubblico giapponese, il GPIF, ha cambiato asset allocation incrementando le partecipazioni sull'azionario nipponico dal 14% al 24% circa. Nel 2017 ci aspettiamo che gli investitori retail e gli investitori istituzionali privati seguano la stessa linea, a differenza di quanto avvenuto nel 2016 a causa del clima d'incertezza globale e in tema di politica nazionale. La politica dei rendimenti obbligazionari a tasso zero è oggi propizia al comparto azionario, rendendolo l'asset privilegiato dagli investitori. Inoltre, i margini di profitto del settore finanziario hanno praticamente toccato il fondo in conseguenza della nuova politica della banca centrale nipponica. Ciò depone a favore del settore finanziario e della sua capacità e volontà di assumersi maggiori rischi.
Riguardo alle tempistiche, i principali investitori istituzionali in genere definiscono l'asset allocation per il nuovo anno finanziario (l'anno fiscale in Giappone ha inizio il 1° di aprile) attorno a metà marzo. Per gli investitori retail, sia la retribuzione di base che i bonus estivi rappresentano fattori essenziali nel determinare la propensione al rischio: la prima viene stabilita attorno a metà marzo e i secondi verso giugno.
3 - Focus delle aziende sulla gestione del capitale: accelerazione sia del flusso di dividendi che delle operazioni di buyback
Oltre alla ripresa ciclica degli utili aziendali, il generale miglioramento strutturale della gestione dei capitali - soprattutto del rendimento per gli azionisti - dovrebbe sostenere considerevolmente il segmento azionario giapponese. L'anno scorso, nonostante il calo degli utili, sia i flussi dei dividendi che le operazioni di buyback hanno registrato un'accelerazione, per la prima volta nella storia. Per il 2017, considerando l'accelerazione della crescita degli utili, ci aspettiamo un movimento analogo sia per ciò che concerne i dividendi che le operazioni di riacquisto di azioni proprie.
In questo caso, le assemblee degli azionisti che solitamente si tengono a giugno-luglio dovrebbero rappresentare dei buoni punti di partenza.
4 - Solido policy mix: importanti stimoli fiscali mentre la BoJ stabilisce in sostanza allo 0%il limite massimo per la curva dei rendimenti
Il Primo ministro Shinzo Abe ha annunciato un pacchetto d'ingenti stimoli fiscali, compreso tra lo 0,75% e l'1% circa del PIL per ogni anno dal 2017 alle Olimpiadi di Tokyo del 2020. A sua volta, la Banca del Giappone ha modificato l'obiettivo di politica monetaria al fine di mantenere i rendimenti dei titoli governativi nipponici (JGB) attorno al livello dello zero per cento. Le ipotesi riguardo a quando finirà questa politica di "controllo della curva dei rendimenti" costituiranno uno dei temi principali del nuovo anno.
A nostro avviso, un cambiamento di politica monetaria è improbabile fino a quando l'inflazione non si muoverà decisamente verso l'obiettivo del 2% stabilito dal Governatore Kuroda. Nella migliore delle ipotesi, ciò potrebbe avvenire tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Fino ad allora, la concomitanza d'ingenti stimoli fiscali e del tetto dei tassi allo zero per cento, renderà lo Yen giapponese una valuta strutturalmente debole, penalizzata da un deficit fiscale in aumento e dal crescente differenziale dei tassi d'interesse Giappone/USA.
5 - Generale ripresa del ciclo economico globale, soprattutto del ciclo delle spese in conto capitale di USA e Giappone
La probabile evoluzione del policy mix verso la spesa fiscale di USA e Cina, i principali partner commerciali del Giappone, probabilmente trasformerà i venti contrari globali del 2016 in una spinta favorevole. Oltre al coordinamento politico del "nuovo G3" (USA, Giappone, Cina), il deprezzamento dello Yen ha incoraggiato sia la competitività che la redditività delle aziende produttrici di beni strumentali.
Riguardo alle tempistiche, nell'immediato la questione principale dovrebbe riguardare i tempi e gli esatti contenuti della nuova agenda fiscale USA, seguita dalla riunione del Congresso del Partito comunista cinese nell'autunno del 2017.
Allocazione settoriale
Rispetto a una generale preferenza per le società blue-chip di export e che distribuiscono dividendi, ci aspettiamo che il settore finanziario e il settore dei beni strumentali generino alpha. Inoltre, restiamo strutturalmente sovraesposti sulle small cap giapponesi.
Fattori di rischio
Riteniamo che il nostro outlook sul Giappone sia esposto a due rischi fondamentali. Sul fronte interno, l'inflazione da costi provocata da un mercato del lavoro sempre più rigido potrebbe avvantaggiare i margini prima del previsto. Sul fronte globale, una svalutazione della Cina potrebbe non solo minare la competitività delle esportazioni nipponiche ma anche scatenare il prossimo movimento di "risk off" dei flussi di capitale globali.
Jesper Koll, Head of WisdomTree Japan
Se l'articolo ti è piaciuto, condividilo con gli amici e colleghi