Trumponomics o amnesia collettiva?
Il team di Swissquote nutre seri dubbi sulla presunta abilità di Trump come Presidente di riuscire nel miracolo della riforma fiscale promessa nonché premessa per una forte ripresa economica. Ma cosa altro ci aspetta nel mondo per il 2017?
A 2017 ormai iniziato, siamo perplessi dinanzi alla fiducia che gli investitori sembrano aver riposto acriticamente nei confronti dell'equazione "Trump=benessere globale" che, dal nostro punto di vista, fa talmente acqua da tutte le parti che è difficile decidere da dove iniziare a discuterne. Pertanto, come dimostra l'Outlook 2017 di Swissquote è chiaro che la nostra è una view fortemente contrarian, poichè nutriamo seri dubbi sulla presunta abilità di Trump come Presidente di riuscire nel miracolo della riforma fiscale promessa (nonostante possa contare su un Senato e una Camera a maggioranza repubblicana) nonché premessa per una forte ripresa economica come celebrato nei suoi famosi tweets. Qualora non si verificasse la reflazione agognata, l'accelerazione economica Usa si ridimensionerebbe alquanto e di conseguenza anche il percorso di normalizzazione della politica monetaria della Fed ne risentirebbe. Questo fenomeno, dal punto di vista del relative value, permetterebbe agli altri Paesi di riprendere il passo. Pertanto crediamo che quest'anno la narrativa dominante non sarà il monologo americano (con totale outperformance dei beni denominati in dollari) ma piuttosto riguarderà il tema della reflazione globale con isolate sacche di incertezza dovute ai numerosi appuntamenti politici in vista.

Nonostante la crescita globale sia ormai avviata, non escludiamo che possa rivelarsi una delusione in quanto basata su fondamentali scricchiolanti. Pertanto consideriamo i rischi recessivi in calo ma non scomparsi del tutto.
Basandoci sulle nostre aspettative piuttosto fiacche, rimaniamo sotto il consenso sui presupposti che i tassi in USA e UK non supereranno i target posti dalle banche centrali mentre Europa e Giappone si muoveranno in maniera piuttosto riluttante verso i loro target.
Nonostante la narrativa reflazionistica, le banche centrali in genere mostreranno una minore reattività agli eventi "positivi" e saranno più riluttanti nelle loro reazioni rispetto alle aspettative dei mercati.
Ci attendiamo solo due rialzi dei tassi della Fed nel 2017 e tre nel 2018.
In assenza di shock politici, crediamo che la BCE si avvii verso un tapering riducendo il QE nel quarto trimestre.
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