Mantenere la rotta nonostante il rumore incombente
Blanqué e Mortier (Amundi): le opportunità d'investimento andranno ricercate adottando soprattutto strategie relative value
I mercati finanziari, pur beneficiando ancora di una prospettiva di crescita globale sincronizzata (che probabilmente sta raggiungendo il picco), stanno diventando nervosi, affaticati dalla fase più matura del ciclo in cui stanno emergendo nuove fonti di volatilità.
Per il futuro sarà cruciale capire in che modo avverrà l'uscita delle banche centrali dalle politiche non convenzionali, visto che iniziano a intensificarsi i discorsi sulle politiche protezionistiche e che si sta entrando in una fase di "rallentamento dell'accelerazione dell'economia", con una crescita ancora superiore al potenziale nella maggior parte dei mercati sviluppati, ma che dovrebbe frenare nel 2019.

Il presidente Trump ha firmato di recente un decreto che impone dei dazi: la sua intenzione è quella di aumentare la competitività dei produttori USA, evitare che il deficit commerciale USA cresca ancora e, in ultima analisi, rafforzare il supporto alla sua politica nazionalistica. In questa fase non ci aspettiamo una guerra commerciale vera e propria nonostante la recente escalation con la Cina. Tuttavia, questi episodi rappresentano una nuova fonte di volatilità proprio in un momento in cui la liquidità sta diminuendo ed è previsto un inasprimento delle condizioni finanziarie.
Le conseguenze delle minacce protezionistiche potrebbero essere di vasta portata se le contese dovessero diffondersi ulteriormente: il timore che aumentino le ritorsioni e che venga coinvolto un maggior numero di settori potrebbe influire negativamente sul clima di fiducia e sulle decisioni d'investimento.
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