Brexit e guadagni di fine anno: gli investitori potrebbero decidere di passare all'incasso
Rosenstreich (Swissquote): è difficile prevedere una soluzione diversa da un calo significativo, benchè la deflazione rimanga bassa
Nonostante prosegua senza soluzione di continuità il dibattito sul punto di inversione dei mercati, il nostro pensiero è che il destino delle Borse sarà maggiormente determinato dalle condizioni finanziarie che da quelle relative al ciclo economico.
Con una crescita, nutrita a colpi di QE e politiche monetarie accomodanti che hanno consentito ai player di mercato di trascurare i segnali negativi provenienti dagli sviluppi macro e che hanno guidato i prezzi degli asset alle stelle in una vera e propria bolla.

Eppure, nonostante le banche centrali stiano per alzare il costo del denaro e restringere la liquidità a disposizione, la Cina stia rallentando e la guerra commerciale e lo stress geopolitico non siano d'aiuto, tutto ciò non sembrerebbe pesare sulla psiche degli investitori. E senza voler prendere in considerazione il fatto che la consuetudine anche questa volta dovrebbe essere quella di incassare i guadagni azionari dei primi 9 mesi dell'anno in tempo utile prima che la grande correzione possa fare dispiegare i suoi effetti.
E' difficile infatti prevedere una soluzione diversa da un calo significativo, benchè la deflazione rimanga bassa: sia il franco svizzero che lo yen continuano a guadagnare terreno sul dollaro avvicinandosi a resistenze di breve periodo importanti, nonostante i buoni dati sul mercato del lavoro Usa e i rendimenti dei Treasuries mantengano alta la domanda di dollari, a dispetto delle minacce di Trump sulle importazioni cinesi. La Fed dovrebbe alzare i tassi alla prossima riunione mentre continua il dibattito su un'ulteriore stretta a dicembre (70% di probabilità).
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