La board diversity nei CdA aiuta le banche in periodo di crisi finanziaria
Casu Lukac (Cass Univ.): in Italia la presenza di donne e di consiglieri stranieri si attesta in media solo al 7% del totale dei consiglieri
Le banche i cui membri dei CdA sono molto diversi tra loro in termini di genere, di età, di rappresentanza dei dipendenti e di internazionalizzazione ottengono risultati migliori e più stabili. E' quanto emerge dallo studio della CASS Business School, "The performance effects of board heterogeneity: What works for EU banks?". Lo studio ha preso in considerazione il periodo 2007-2015 (durante e subito dopo la crisi finanziaria mondiale).

I ricercatori F. Arnaboldi, B. Casu Lukic, E. Kalotychou, A. Sarkisyan, hanno tenuto conto di diversi standard propri ai Consigli d'Amministrazione (tipologia, taglia, durata dell'incarico, età dei membri dei CdA) e al contempo hanno preso in considerazione il fattore dell'eterogeneità delle caratteristiche dei loro membri (diversità di genere, età, rappresentanza, internazionalizzazione).
Sui principali risultati abbiamo intervistato Barbara Casu Lukac, direttrice del Centre for Banking Research della CASS Business School.
Perché la diversità di genere non ha impatto sulle performance delle banche?
Le spiegazioni sono molteplici: da un lato le donne non sono né migliori né peggiori degli uomini in termini di capacità gestionali, e quindi il loro operato all'interno dei Consigli di amministrazione non comporta differenze in termini di performance.

Una seconda spiegazione risiede nel numero minimo di donne, e più in generale di rappresentanti di minoranze, che siedono nei CdA. Finché non si raggiunge un valore soglia, la presenza delle donne non può produrre un impatto, perché non orienta le scelte del consiglio.
Quali altri fattori all'interno del sistema bancario migliorano con una maggior presenza femminile?
Nel nostro studio analizziamo specificamente l'impatto di diverse misure di diversità all'interno dei Consigli d'Amministrazione sulla performance delle banche.
I nostri risultati evidenziano come la diversità contribuisca a ridurre il rischio delle banche quando c'è un'elevata percentuale di rappresentanti delle minoranze. Per esempio, in un nuovo articolo a cui stiamo lavorando, troviamo che il rafforzamento della presenza delle donne nei CdA, attraverso l'introduzione di quote o anche semplicemente di regole che favoriscono la diversità di genere, porti ad una riduzione del rischio per le banche. Tale effetto persiste fino a due anni dopo l'introduzione delle riforme.
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