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10/04/2019

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PMI: come scegliere un Amministratore Delegato esterno senza commettere errori

Columbo (Executive Hunters): avere una visione similare del mercato permetterà di impostare una strategia condivisa, obiettivo di medio termine chiaro e misurabile, e l'unanimità della scelta da parte di tutti i soci

L'80% delle aziende italiane è una PMI (meno di 250 dipendenti) e, nella maggior parte dei casi, si tratta di realtà famigliari.
"Le aziende di proprietà familiare - dichiara Matteo Columbo, Managing Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group dedicato a progettare e sviluppare soluzioni ad alto valore aggiunto nei processi di Executive Search - tendono spesso a ricoprire autonomamente tutte le figure apicali all'interno, questo soprattutto perché chi ha creato l'azienda vuole seguire da vicino tutti i processi e poter prendere direttamente le decisioni. E questo, inevitabilmente rappresenta un problema quando per qualunque motivo (crescita o decrescita, sviluppo/internazionalizzazione dell'impresa, cambio generazionale), c'è la necessità di inserire un manager esterno che possa ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato o Direttore Generale".
Imprenditore e Manager, un rapporto che - se ben gestito - permette all'azienda di crescere. Affinché questo rapporto funzioni e porti l'azienda al successo, è indispensabile che l'imprenditore sia, per prima cosa, consapevole che la presenza di un CEO esterno rappresenti un valore aggiunto.

Solo così sarà possibile avere una reale delega decisionale e si instaurerà il rapporto di fiducia necessario perché la struttura aziendale possa trarne beneficio.
"Le figure dirigenziali apprezzate dagli imprenditori - aggiunge Columbo - sono coloro che possono dimostrare un'esperienza consolidata nel settore di riferimento ed una conoscenza delle logiche di business approfondita. Non meno importante, poi, è la capacità di saper internazionalizzare un business ed un brand in modo da portare l'azienda oltre i confini nazionali. Chi vanta un'esperienza manageriale internazionale ha forti plus rispetto ad altri potenziali candidati".

Tre regole per non sbagliare la selezione:

1) E' importante che si crei feeling tra le parti coinvolte. Avere una visione similare del mercato permetterà poi di impostare una strategia condivisa.
2) E' fondamentale che l'imprenditore metta sul piatto un obiettivo di medio termine chiaro e misurabile, in modo che il manager sappia cosa ci si aspetta da lui.
3) Se la società ha più di un socio, bisogna che tutti si accordino in maniera chiara sul profilo del manager da inserire.


Altrimenti questo sarà ben voluto da alcuni e osteggiato da altri.

Come quantificare il compenso di un CEO?

E' complesso indicare quale possa essere il corretto compenso per un CEO. Le variabili da tenere in considerazione sono numerose: la dimensione dell'azienda (fatturato e dipendenti), ma anche la rischiosità del business, per esempio, sono tutti elementi che possono davvero fare la differenza sulla retribuzione. Indicativamente, comunque, possiamo dire che ci muoviamo in un range compreso tra i 100.000 e i 300.000 euro annui lordi.


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