L'isterismo sulla curva dei rendimenti
Sesai (Franklin Templeton): i mercati e la Fed sembrano scrutarsi reciprocamente, alimentando le rispettive paure e ignorando completamente che cosa stia avvenendo effettivamente nell'economia reale
L'inversione della curva del rendimento ha polarizzato recentemente l'attenzione della stampa finanziaria, che l'ha interpretata come un'avvisaglia di un prossimo malessere per l'economia.
Da parte mia vedo una chiara contraddizione tra il risalto dato da tanti operatori di mercati e commentatori all'aggravarsi dell'incertezza economica, e il fatto che allo stesso tempo sembrano considerare le curve del rendimento piatte o invertite come anticipatrici infallibili di una recessione. Lo ritengo del tutto errato.

Secondo me, la curva del rendimento non ci sta dicendo nulla riguardo a ciò che possiamo attenderci per l'economia reale. È vero che il protrarsi dell'incertezza relativa al commercio sta esercitando un certo impatto sul sentiment delle imprese. Ora tuttavia abbiamo convissuto con quest'incertezza per quasi tre anni, e l'impatto sull'economia è stato molto modesto.
L'economia statunitense sta resistendo bene, e attualmente beneficia di una Federal Reserve degli Stati Uniti (Fed) più accomodante. La Cina ha dato segni di una certa debolezza, ma non di un brusco rallentamento; e i dati più recenti mostrano che il calo delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti è stato compensato da un aumento delle esportazioni verso il resto del mondo.
In Europa la debolezza è più pronunciata, particolarmente in Germania, come abbiamo visto dai dati del prodotto interno lordo comunicati recentemente, ma tutt'altro che al collasso.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
