Azionario: vedremo il rally di fine anno?
Tentori (Axa IM): quattro cose da sapere su volatilità e stagionalità anche se, in teoria, non dovrebbero esserci grandi turbolenze
Di solito Babbo Natale porta bene ai mercati, ma il dicembre dell'anno scorso si è rivelato uno dei peggiori della storia. Cosa dobbiamo aspettarci stavolta dopo il rally di ottobre? E come possiamo dormire sonni tranquilli anche nel caso di scossoni di Borsa? Il segreto è diminuire la volatilità del nostro portafoglio. Ecco come.
Cosa porterà Babbo Natale in dono alle Borse quest'anno? La domanda è lecita: di solito a dicembre anche i listini festeggiano, spesso in virtù degli aggiustamenti dei portafogli effettuati dai gestori in chiusura d'anno. Ma le dolorose eccezioni non mancano. L'anno scorso il dicembre delle Borse fu uno dei peggiori della storia, con l'azionario in fibrillazione per la frenata dell'economia e le guerre commerciali: subito dopo Natale, a Wall Street l'indice S&P500 aveva bruciato un quinto del suo valore rispetto ai massimi di fine settembre, con una maxi-correzione solo in parte temperata da un rimbalzo negli ultimi giorni dell'anno. Un dicembre nero quello del 2018, insomma, che costrinse le banche centrali a riproporre le politiche monetarie espansive dalle quali stavano cercando di liberarsi. Ma quest'anno come andrà?

In teoria non dovrebbero esserci grandi turbolenze.
"L'analisi dei flussi di investimento suggerisce posizioni molto leggere sui comparti più a rischio come le azioni - spiega Alessandro Tentori, Chief Investment Officer di AXA Investment Managers -: sarebbe quindi difficile assistere a vendite sostanziali sull'azionario anche nel caso di uno shock negativo. Appare invece più probabile, sempre nel caso di uno shock negativo, uno storno sull'obbligazionario, in particolare dei Paesi emergenti. Quest'anno, inoltre, a differenza del 2018, il consenso degli economisti si è mosso in maniera pressoché uniforme nel prevedere un lento ma inesorabile rallentamento delle economie avanzate, alla luce delle tensioni geopolitiche e commerciali. Lo scenario negativo è quindi già scontato nei prezzi".
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