La lezione di Venezia
Lo straordinario decennio in cui la città sostituisce l'oro al ferro: entra nel 1500 da grande potenza. Tutta l'Europa coalizzata la sconfigge militarmente, ma trionfa come maestra delle arti e della bellezza. Nasce un mito
La splendida. Venezia 1499-1509, di Alessandro Marzo Magno, editore GLF Laterza, si merita l'onore della prima recensione del 2020. Certamente per saldare un debito morale con la città, la sua storia, messe a repentaglio tanto dai cambiamenti climatici (cui tutti noi abbiamo più o meno concorso) quanto dalla pessima amministrazione locale e nazionale. Soprattutto, e qui sta il merito dell'autore, di raccontare 10 anni che segnarono un cambiamento radicale nella storia e nel destino (e fortune) di Venezia.

Una lettura tutta d'un fiato - per di più in un periodo in cui il rischio di scivolare dolcemente nella pennichella è stato fortissimo! - merito dell'autore e del suo stile semplice e completo. Il libro ripercorre avvenimenti che nei 10 anni hanno permesso a Venezia di superare crisi e rovesci inauditi, ma che al tempo stesso è stata capace di segnare la storia e il progresso dell'Umanità. Cito a puro titolo di esempio il 1499, allorché nello stesso giorno fallì una grande banca e poche ore dopo fu inaugurato il campanile di Piazza San Marco.
Insomma, un affresco calzante del nostro Paese oggi.
10 anni in cui si registrarono rivoluzioni epocali: basti pensare l'invenzione della stampa e la creazione del libro best seller, formati minori, che permisero il consumo di testi anche fuori dalle mura delle biblioteche o stanze private. E ancora, la creazione del diritto d'autore e la comparsa del simbolo @ (oggi parte del nostro Dna). Un simbolo delle cosiddette tariffe o marcature, unità di misura, possiamo banalizzarle, per favorire gli scambi internazionali e le connesse vendite su piazze di verse. Un'icona che nasce a Venezia e segna una progressiva espansione a livello mondiale.
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