Data protection: l'errore umano è sempre il rischio più grande
Crisciotti (DNV GL): robuste misure di sicurezza IT, una corretta valutazione dei rischi e lo sviluppo di una cultura aziendale che preveda un'appropriata gestione dei dati a tutti i livelli, sono misure fondamentali
La maggior parte delle aziende non padroneggia ancora gli aspetti relativi alla protezione dei dati. Il rischio più grande? Per il 64% è l'errore umano. È quanto emerge dalla nuova ricerca internazionale condotta da DNV GL - ente di certificazione internazionale - su privacy e sicurezza delle informazioni.
Sullo sfondo di un inasprimento delle normative, come nel caso del GDPR in Europa, e della diffusione di news che vedono il 90% degli incidenti informatici come frutto di errori umani piuttosto che della tecnologia, le aziende mondiali si dicono ancora in difficoltà con le leggi sulla protezione dei dati. Un significativo 50% di aziende, inoltre, non conosce o non è sicuro dell'impatto che le nuove tecnologie - come blockchain, Internet of Things (IoT) e sensori - possono avere in materia di gestione della privacy. Dati che fanno emergere la necessità di una maggiore fiducia e trasparenza sul mercato; soprattutto perché solo 1 società su 10 si ritiene esperta in gestione dei dati.

La ricerca di DNV GL ha coinvolto circa 1.300 aziende di diversi settori in Asia, Europa, Nord America, Centro e Sud America, evidenziando come le aziende stiano affrontando difficoltà nella gestione delle minacce informatiche, dei record e dell'enorme quantità di dati da conservare e proteggere dagli errori.
Secondo Luca Crisciotti, CEO DNVGL - Business Assurance, "Oggi, la protezione dei dati rappresenta senza dubbio una delle aree di rischio più pressanti per le aziende, con risvolti che vanno ben oltre la compliance. Regolamenti come il GDPR implicano la capacità di soddisfare le legittime richieste dei clienti per la protezione dei dati personali e possono avere effetti sulla reputazione aziendale o la continuità operativa. Un approccio adeguato non è più un'opzione ma un requisito cruciale. È un aspetto che interessa le aziende di tutto il mondo, ma sono numerose quelle che hanno ancora delle difficoltà nel gestire gli aspetti più basilari".
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