Cosa manca alla Cina per essere il nuovo leader? - Recensione del libro "Finanza e potere lungo le Nuove Vie della Seta" di Alessia Amighini
Connettere attraverso vie marittime e terrestri Asia, Africa ed Europa con l'obiettivo di far diventare il Paese una potenza finanziaria globale. Fondamentale il ruolo del renmimbi
Di Cina di parla moltissimo, ultimamente soprattutto per i misteri che hanno accompagnato il manifestarsi del COVID-19. Eppure Cina e sinonimo di potenza economica in forte espansione, capace di pianificare a tavolino la sua strategia di crescita fatta non solo di tassi prossimi al double digit ma anche di una politica di progressiva affermazione nelle aree più importanti.

Un esempio di tutto ciò è l'ambizioso progetto Belt and Road Initiative, lanciato alcuni anni fa cui è dedicato interessante volume "Finanza e potere lungo le Nuove Vie della Seta", di Alessia Amighini, edito da Bocconi Editore.
L'autrice parte da un assunto inconfutabile: un grande Paese per essere leader anche nel campo economico necessità di una moneta forte. Possederla consente di incidere sul prezzo finale di moltissime risorse (si pensi all'energia) ma, in articolate, di indirizzare e controllare il costo della propria crescita.
Ecco quindi che la progressiva strategia di affermazione economica e monetaria, portata avanti dal governo cinese ha come fine quello di sdoganare definitivamente il renmimbi, la moneta cinese, facendone una delle quattro su cui poggia l'economia mondiale (oltre al dollaro, allo yen e all'euro).
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