Stefano Calderano (Worldline): i pagamenti sono in costante evoluzione e non c'è distinzione tra commercio ed eCommerce
Il tema dei pagamenti digitali oggi è centrale per il retail, servono investimenti in tecnologia e innovazione, ma anche nella capacità di fare sistema
Qualità, innovazione e customer experience: nel mercato dei pagamenti sono fattori fondamentali. Specialmente ora che l'omnichannel è diventato imprescindibile. Ne abbiamo parlato con Stefano Calderano, Country Manager Italia di Worldline Merchant Services.
Worldline è apparentemente un nuovo operatore, ma in realtà avete una storicità anche in Italia.
Worldline è il principale operatore dei pagamenti in Europa, presente in molti Paesi nel continente, e questo è il nostro punto di forza. In Italia la presenza è molto giovane, avendo acquisito, a gennaio di quest'anno, l'80% di Axepta dal gruppo BNP Paribas, azienda molto importante e uno dei maggiori acquirer italiani. Con questa acquisizione Worldline è entrata a tutti gli effetti sul mercato italiano, diventando un player di rilievo e posizionandosi al terzo - quarto posto, con una quota intorno al 7% nel merchant services.
Ma la presenza in Italia di Worldline è anche attraverso le banche, con un altro dei nostri brand, Worldline Financial Services.
Avete presentato il rebranding.
Durante l'ultimo Netcomm Forum abbiamo mostrato il rebranding della società: sparisce Axepta e siamo diventati Worldline a tutti gli effetti. Lo scopo è ovviamente crescere, perciò continueremo a investire per diventare il secondo brand in Italia, dopo Nexi.
Un mercato che gioca molto sui servizi.
La qualità e l'innovazione sono gli elementi determinanti e in questo business sono necessarie competenze e risorse finanziarie notevoli. Worldline investirà oltre trecento milioni di euro all'anno, per tre anni, nell'innovazione, per cui si capisce che il numero di player a livello europeo, con investimenti simili, diventa molto limitato, figuriamoci a livello nazionale.
L'innovazione è fondamentale, il mercato in questo momento è in fermento, grazie all'apporto di nuove tecnologie, nuovi stimoli e nuovi player, nonché all'ingresso nel mercato dei grandi player della tecnologia. Insomma, dalle startup alle grandi aziende o banche, vengono introdotte innovazioni costantemente.
Il mondo dei pagamenti è una questione di tecnologia?
La componente tecnologica è superiore alle capacità delle aziende finanziarie.
Il termine fintech è molto abusato.
Molto abusato, ma sono le competenze a fare la differenza. Per esempio, noi siamo presenti in tutta Europa e in altri Paesi e siamo un unico interlocutore nelle attività di pagamento dei nostri clienti. Siamo una fintech? Sì, ma siamo una società di servizi prima di tutto. Siamo apprezzati perché siamo competenti e offriamo soluzioni, ma anche perché siamo presenti ovunque e quindi miglioriamo la gestione dei pagamenti.
In passato c'erano tanti player locali, ma oggi non vale la pena avere tanti interlocutori. Il costo è sempre una discriminante, ma la questione gestionale oggi è particolarmente sentita ed è un trend importante. Siamo tra i pochi in grado di offrire questo tipo di approccio, essendo presenti su tutti i mercati con tutte le possibilità di interconnessione con i grandi circuiti internazionali, ma anche con quelli locali. Axepta è stata acquisita proprio per avere accesso alle strutture e licenze Pago Bancomat.
L'omnicanalità è ancora un must?
Assolutamente, anzi si cerca di avere una convergenza tra i pagamenti in store e nell'eCommerce, favorendo un'unica visione. Oggi questa convergenza guida letteralmente il mercato ed è indipendente dallo strumento di pagamento. Abbiamo recentemente presentato un prodotto pensato per semplificare l'interazione con i pagamenti, sfruttando lo smartphone. L'utente può fare la scansione dei prodotti con il telefono e alla fine può pagare direttamente la spesa che ha nel carrello saltando la fila.
Basta inquadrare un QR Code e procedere al pagamento. Anche la ricevuta arriva in modalità digitale, senza dover stampare nulla.
Ci sono altre evoluzioni in arrivo?
C'è una tendenza interessante, che è quella di sfruttare i normali smartphone come terminali per procedere ai pagamenti o per qualcosa di più evoluto. Già abbiamo degli esempi con Google e Android, ma stanno arrivando anche sulla piattaforma Apple. Questa tendenza rappresenta una semplificazione, ma anche un'evoluzione, perché verranno standardizzati i servizi e spariranno le macchine per pagare, dalle dimensioni ingombranti. Tutto ciò risponde alla natura dell'evoluzione.