07/06/2023

editoriale

L'ennesima eurofollia di Bruxelles 

Da Bruxelles arriva l'ennesima follia in nome dell'ideologia green che metterà ancora più in difficoltà famiglie e imprese. Con la scusa di raggiungere l'obiettivo net zero in fatto di emissioni di CO2, non sarà più possibile utilizzare impianti a gas per il riscaldamento. Questo vale per condomini, impianti autonomi e industrie. Ci si riscalderà con le pompe di calore elettriche oppure con il teleriscaldamento (per chi vi ha accesso). Ovviamente la data è ravvicinata, il 2030, e questo comporterà miliardi di spesa per famiglie e imprese. Una follia, se si considera il fatto che per l'Europa avremo quindi necessità di una quantità di energia elettrica pari a 10 volte quella attualmente consumata. Energia che non produciamo e produrremo a sufficienza, visto che solo pochi stati hanno valide soluzioni alternative alle fonti fossili, che utilizzano tuttora, e ancor meno possiedono impianti nucleari. E le alternative non possono esser l'unica soluzione, visto tra l'altro che il mercato del fotovoltaico è in mano alla Cina e dipendere dal vento non consente previsioni di produzione. 

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Un consumo di energia che andrà oltretutto a crescere con l'avvento obbligato (sempre dalla UE) della mobilità elettrica. Un vero e proprio suicidio. Basti pensare a cosa accadrebbe se il gas dovesse sparire dalla nostra vita: dipenderemmo totalmente dall'elettricità. In un caso come l'alluvione dell'Emilia Romagna non potrebbero neanche muoversi e ricaricarsi i mezzi di soccorso. E non siamo i soli a pensare che questa ecofollia sulle caldaie sia una sciagura. In Germania, per esempio, con i Verdi al governo, il divieto di installazione scatterà dal 1 gennaio 2024 (chi ce l'ha avrà tempo fino al 2030), e il dibattito si è subito fatto incandescente, nonostante che il governo abbia promesso una sorta di bonus pari al 30% della spesa per la riconversione. I cittadini però non hanno nessuna voglia di metterci il rimanente. "La gente è indignata e furiosa", ha dichiarato al Financial Times Petra Uertz della Residential Property Association. E c'è da crederle. Ovviamente c'è chi beneficerà della situazione: i produttori orientali, non solo cinesi, si apprestano a invadere il mercato con pompe di calore a basso costo, mentre i gruppi stranieri si impossessano delle industrie del settore oppure queste hanno spostato (o lo faranno a breve) le produzioni all'estero. Un vero capolavoro.

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Ma in Italia non se parla.



Claudio Gandolfo


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