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07/06/2023

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Mercati finanziari: suggerimenti per crescere - Libro "Diritto delle società quotate e dei mercati finanziari"

Il testo di Marco Ventoruzzo esamina la disciplina delle società quotate e dei mercati finanziari, tenendo conto ove opportuno di prospettive economico-aziendali e della prassi applicativa. Abbiamo intervistato l'autore

"Lo stato del nostro corpo di norme che regola e vigila sui mercati finanziari, quotazioni in primis, soffre di una normazione a stratificazioni. Con il risultato che si è finito per appesantire un settore che per sua natura deve essere dinamico e coniugare tutele e diritti di soggetti idealmente su posizioni diverse. Questo nostro recente scritto va nella direzione di aiutare a capire su quali temi è opportuna una riconsiderazione".
Chi parla è Marco Ventoruzzo, stimato Professore ordinario di diritto commerciale presso l'Università Bocconi, già Full Professor of Law alla Pennsylvania State University Law School negli Stati Uniti e direttore del Max Planck Institute di Lussemburgo sul diritto dei mercati finanziari. Presidente di Assosim (associazione intermediari mercati finanziari), Ventoruzzo è autore di numerosi saggi in materia di diritto societario e dei mercati finanziari l'ultimo dei quali, uscito ad inizio 2023, si intitola "Diritto delle società quotate e dei mercati finanziari" (edito da Giappichelli, Torino). Dello scritto, che esamina la disciplina delle società quotate e dei mercati finanziari, tenendo conto ove opportuno di prospettive economico-aziendali e della prassi applicativa, parla il curatore in questa intervista.



Come è nata l'idea di un nuovo volume sui mercati finanziari?


Lo sforzo, mio e degli autorevoli colleghi che hanno aderito al mio invito, è stato quello di corredare l'esposizione con esempi tratti dalla realtà operativa, dati statistici, grafici illustrativi e tabelle di sintesi, nonché con qualche spunto comparato e cenni all'evoluzione delle regole. L'obiettivo è quindi quello di consegnare ai lettori un testo che si presti a diversi livelli di lettura, adatto sia a corsi universitari e post-universitari che come riferimento per operatori e studiosi.

Esiste un problema di coordinamento normativo?


La disciplina del settore è cresciuta, mi permetta un esempio fuori stagione, come un albero di Natale, ove tutti vogliono appendere un ciondolo o una luce per renderlo più unico. Ebbene, nel settore è avvenuto questo. Voglio subito chiarire, le intenzioni sono state spesso lodevoli, volendosi garantire tutele ai risparmiatori e opportunità alle imprese e operatori, ma il risultato è una normativa troppo complessa.

Può farci qualche esempio?


Abbiamo regole secondarie e prassi delle Autorità diverse nei singoli Paesi, e ciò determina differenze non giustificate.

L'Italia non brilla per attrattività del mercato in rapporto ad altre piazze e infatti assistiamo negli anni a fenomeni di delisting. Abbiamo una Borsa con segmenti diversi, ove si lanciano aziende dalle enormi potenzialità, con il rischio che al momento di sostenere la crescita definitiva passino su listini europei o americano dalle migliori opportunità.

Anche per i mercati finanziari assistiamo ad una fuga di cervelli?


In un certo senso sì. Ed è un trend che indebolisce il mercato e disincentiva altre aziende a intraprendere un processo di crescita attraverso un Ipo.

Cosa occorre fare per invertire questa rotta?


La grande questione che occorre dibattere è se vogliamo realmente andare verso un mercato unito. Si è riusciti nel settore delle banche, in quello della concorrenza. Perché è così complesso per i mercati finanziari? Ha senso avere 8 borse in Europa? Farne una sola potrebbe accrescere il valore e permettere una benefica concorrenza con quella americana e giapponese. Occorre fare una scelta precisa, andando verso un reale mercato unico o altrimenti dedichiamoci ad altro.

In queste scelte la stella polare deve essere sempre la reale tutela del risparmiatore, ma anche efficienza e costi per le imprese. Troppe regole spesso datate complicano e disincentivano. È un aspetto anche culturale: mettere intorno al tavolo istituzioni Italiane ed Ue come fatto in un recente convegno in Bocconi è un passo nella giusta direzione.

Non è quindi solo questione di regole?


Direi di no. Gli investitori esteri sono ad esempio abituati a tempi certi di conclusione di iter autorizzativi. La rapidità conta, ma ancor di più la prevedibilità delle procedure, e di un rapporto aperto tra vigilati e vigilanti. Mi faccia dire: è una questione di educazione civica finanziaria. Aggiungerei se posso un altro tema: in questo settore, proprio per spingere sulla moral suasion, occorre focalizzarsi su violazioni rilevanti che minacciano davvero i risparmiatori.

Avrebbe senso a suo giudizio la creazione di sezioni specializzate dei tribunali in materia, sulla falsa riga di quelle adottate per i danni da condotte antitrust scorrette?


Certamente soffriamo oggi del fatto che tanti Tribunali possono trattare le medesime questioni sulla base della propria sensibilità ed esperienza locale.


Avere pochi fori specializzati aiuterebbe a prendere decisioni più omogenee, certe e con competenza consolidata. Ma questo richiede anche risorse dedicate, e qui mi fermo?.

Vede una relazione tra sviluppo dei mercati finanziari e una maggiore sensibilità sulla governance e composizione CdA?


Occorre portare nei CdA competenze e sensibilità anche su questi aspetti. È stato lodevole il codice di autodisciplina delle quotate ma occorre lavorare molto sul know how di chi entra in un consiglio. Sedere in un CdA non è più così ambito come una volta. La quantità di decisioni che devono essere prese carica di responsabilità enormi i consiglieri, per la cui assunzione occorre conoscere e valutare attentamente le implicazioni. Titolo: Diritto delle società quotate e dei mercati finanziari
Autore: Marco Ventoruzzo
Editore: Giappichelli
Pagine: 560
Federico Unnia  
Aures Strategie e politiche di comunicazione

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