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25/06/2025

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Leadership, AI e capitale umano: le priorità strategiche

Zanza (Deloitte): la leadership deve essere in grado di trasformare le tensioni tra l'organizzazione e i dipendenti in successi, gestendole non come conflitti da risolvere ma come stimoli per innovare e crescere

Le imprese di oggi si trovano a gestire un mondo in costante evoluzione. La competizione si fa sempre più agguerrita, e la tecnologia, specialmente l'arrivo dell'Intelligenza Artificiale, accelera a ritmi impressionanti. Per le organizzazioni, far evolvere i propri modelli e il modo in cui guidano le persone non è più un'opzione rimandabile; è una priorità strategica. L'ultima edizione del report Global Human Capital Trends 2025 pubblicato da Deloitte, una delle analisi più ampie sul futuro del lavoro a livello globale, lo conferma con chiarezza. Più del 60% delle aziende intervistate a livello mondiale riconosce la necessità urgente di ripensare a fondo i ruoli manageriali, la proposta di valore offerta ai dipendenti, la cosiddetta Employee Value Proposition, e i modi per coinvolgerli (l'engagement). In Italia, i dati sono ancora più marcati. Ben il 78% delle imprese segnala un disallineamento significativo tra le competenze disponibili all'interno della forza lavoro e quelle che il mercato richiede. Questo scollamento ha ripercussioni dirette sulla produttività aziendale e sulla capacità di attrarre i talenti necessari.

In questo scenario dinamico e a tratti sfidante, l'Intelligenza Artificiale - e in particolare l'AI Generativa (GenAI) - si posiziona non solo come uno strumento per ottimizzare i processi operativi. Rappresenta una vera e propria leva strategica capace di ridisegnare il "futuro del lavoro", restituendo centralità e valore al potenziale umano. "Le aziende così come i lavoratori - dichiara Matteo Zanza, Human Capital Leader di Deloitte Central Mediterranean - stanno vivendo una nuova epoca guidata dallo sviluppo tecnologico e dal processo di digitalizzazione del mondo del lavoro. L'intelligenza artificiale rappresenta un alleato strategico per vincere questa sfida, ma al contempo può creare tensioni tra l'organizzazione e i dipendenti. In questo contesto, la leadership deve essere in grado di trasformare tali tensioni in successi, gestendole non come conflitti da risolvere ma come stimoli per innovare e crescere".

Tutto ciò spinge a ripensare profondamente i ruoli manageriali. Secondo la ricerca Deloitte, il 64% dei leader italiani (una percentuale molto vicina al 66% globale) è convinto che queste figure debbano essere ridefinite in chiave strategica. L'AI può abilitare questa trasformazione, permettendo ai manager di dedicare meno tempo ad attività amministrative e più a compiti ad alto valore: lo sviluppo delle persone, la valorizzazione delle loro competenze e l'adozione di modelli di lavoro innovativi. I manager del futuro si configurano come orchestratori del cambiamento, capaci di integrare algoritmi e cultura, dati e relazioni umane. L'AI Generativa, in particolare, supporta questa evoluzione rendendo la gestione del lavoro più predittiva, personalizzata e basata su insight aggiornati in tempo reale.

Lo skills gap, il divario tra competenze richieste e disponibili, è un problema non da poco. In Italia è particolarmente sentito, con quel 78% di aziende che lo evidenziano rispetto a una media globale del 43%. Questa mancanza non riguarda solo la difficoltà di trovare nuovi talenti sul mercato. È anche legata all'incapacità per molti lavoratori di accedere a esperienze formative davvero significative e in linea con le evoluzioni del mercato. Per colmare questo gap, le organizzazioni devono cambiare approccio. Non più focalizzarsi rigidamente sull'esperienza passata, ma abbracciare una maggiore flessibilità che valorizzi il potenziale, le competenze trasversali e un apprendimento continuo. Qui l'Intelligenza Artificiale può fare la differenza. Ecco come può aiutare a colmare lo skills gap:
- Creare programmi di sviluppo su misura, quasi sartoriali;
- Simulare situazioni lavorative concrete, generate dall'AI, offrendo esperienze immersive attraverso scenari realistici o casi di studio;
- Aiutare a capire quali competenze possiedono le persone e dove possono crescere;
- Automatizzare le attività ripetitive e a basso valore, liberando tempo prezioso per dedicarsi alla formazione e all'acquisizione di nuove abilità.


La motivazione dei dipendenti è un altro aspetto cruciale che necessita personalizzazione. Per il 64% degli intervistati in Italia, adattare la motivazione alle esigenze individuali è fondamentale per sbloccare la performance umana, migliorare l'engagement, aumentare la produttività e trattenere i collaboratori migliori (la cosiddetta "retention"). I leader del futuro dovranno dimostrare una grande capacità di ascolto e interpretazione per rispondere alle esigenze individuali in tempo reale. L'AI Generativa può amplificare enormemente questa capacità. Analizzando comportamenti, preferenze e performance, è in grado di offrire esperienze personalizzate per ciascun dipendente. L'adozione di queste tecnologie, se guidata da un quadro etico chiaro e trasparente, può rafforzare il senso di appartenenza e costruire una relazione reciprocamente vantaggiosa tra azienda e persona.


Anche l'Employee Value Proposition (EVP), l'insieme dei valori e dei benefici che un'azienda offre ai suoi dipendenti, è destinata a cambiare radicalmente. Il 64% degli italiani intervistati nella ricerca Deloitte è concorde: le organizzazioni dovranno costruire una proposta coerente con il nuovo modo di lavorare: ibrido, aumentato, dinamico. Questo significa introdurre benefici evolutivi che non si limitano a flessibilità e wellbeing, ma includano anche opportunità di crescita potenziate dalla tecnologia, ambienti inclusivi e modelli di leadership condivisa. "L'intelligenza artificiale è un alleato strategico per creare una relazione più sana e vantaggiosa tra organizzazioni e persone", conclude Zanza "ma per costruire un business sostenibile nel lungo periodo è necessario un cambiamento culturale profondo: le persone dovranno essere in grado di collaborare con l'intelligenza artificiale, integrando l'innovazione nel loro lavoro quotidiano in modo consapevole e responsabile; le organizzazioni, invece, dovranno ripensare la governance e le metriche di valutazione per creare nuovi casi di valore che possano portare benefici sia per il business, sia per le persone".
La trasformazione richiederà uno sforzo congiunto tra domanda e offerta: da un lato, i lavoratori dovranno acquisire nuove competenze e adattarsi alle tecnologie emergenti; dall'altro, le aziende dovranno abilitare ambienti di lavoro che valorizzino il potenziale umano aumentato e promuovano una crescita condivisa. I dati degli HC Trends 2025 delineano con chiarezza lo scenario futuro: per restare rilevanti, le organizzazioni dovranno saper integrare AI e umanità, tecnologia e identità, stabilità e adattabilità.


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