Forte frenata per le macchine per ceramica: fatturato in calo del 23% nel 2024
Lamberti (Acimac): il settore affronta un calo significativo, influenzato da fattori geopolitici e costi elevati, con previsioni cautelative per il 2025
Il settore dei costruttori di macchine e attrezzature per la ceramica ha chiuso il 2024 con un giro d'affari complessivo pari a 1,82 miliardi di euro. Questo dato segna un calo del 23% rispetto al 2023, anno che aveva registrato un fatturato record di 2,37 miliardi di euro. La contrazione riflette la frenata nella crescita già avviatasi nel 2023, con performance negative in tutti i principali indicatori economici. I dati sono stati resi noti dalla 33^ Indagine Statistica Nazionale del Centro Studi Mecs - Acimac, che annualmente analizza l'andamento del comparto.
Il motore tradizionale del settore, l'export, ha generato 1,29 miliardi di euro di fatturato nel 2024, registrando un decremento del 25% rispetto all'anno precedente. La quota dell'export sul fatturato totale rimane predominante, attestandosi al 70,7%. Le prime tre aree geografiche di destinazione degli impianti italiani sono l'Unione Europea, con 335,6 milioni di euro e una variazione negativa del 13,4%; l'area del sud-est asiatico, che ha assorbito 184,4 milioni di euro con un forte calo del 37,7%; e il Medio Oriente, con 183 milioni di euro e una diminuzione del 22,8%.

Anche il mercato interno ha subito una battuta d'arresto, con un calo del 17,6%. Il fatturato generato tra le aziende italiane sul territorio nazionale ha raggiunto i 534,3 milioni di euro.
Nel 2024, il numero di aziende attive nel settore si è attestato a 135, tre in meno rispetto al 2023. Gli occupati sono stati 7.152, in lieve calo dell'1,8% rispetto ai dodici mesi precedenti.
Analizzando la suddivisione del fatturato per settori clienti, le piastrelle continuano a rappresentare la quota maggiore, con un fatturato totale di 1,52 miliardi di euro, in flessione del 24% sul 2023. Seguono i sanitari, che con 101,5 milioni di euro e un calo del 14% hanno superato i laterizi. Questi ultimi si posizionano al terzo posto con 101,4 milioni di euro e una variazione negativa del 24,6% sul 2023. Completano la lista dei principali settori i refrattari, la stoviglieria e la ceramica tecnica.
Per quanto riguarda il fatturato suddiviso per tipologia produttiva di macchine, la classifica ha subito poche variazioni rispetto all'anno precedente. Le macchine per la formatura mantengono la prima posizione con una quota di 332,3 milioni di euro, nonostante un decremento del 18,5%. Seguono le macchine per la preparazione terre, con 246,5 milioni di euro, che hanno subito una diminuzione del 41%. Al terzo posto si trovano le macchine ed utensili per la finitura, con 245,4 milioni di euro e un calo del 9,8%. Le successive posizioni sono occupate dalle macchine per la cottura e le macchine per la decorazione digitale.
Le aspettative per il 2025 non mostrano segnali di ripresa. Le problematiche riscontrate nel 2024 persistono, e l'andamento delle aziende sembra rimanere in linea con i dodici mesi precedenti. L'analisi delle aspettative degli imprenditori rivela una crescita significativa, a oltre il 40%, della quota di previsioni negative riguardo alla ripresa delle vendite.
Paolo Lamberti, Presidente di Acimac, ha commentato i dati, offrendo una panoramica complessa: «L'anno scorso il settore si è ritrovato stretto in una morsa tra una crisi congiunturale e alcuni fattori endogeni, come una certa competizione internazionale spregiudicata e l'innalzamento dei costi di produzione.» Lamberti ha aggiunto che questa pressione si è intensificata a causa di fattori come i dazi americani, le incertezze legate alle politiche della Presidenza Trump e i nuovi conflitti in Medio Oriente. Permangono anche le conseguenze del conflitto in Ucraina, che esclude la Russia dalle relazioni commerciali a causa delle sanzioni, e i costi elevati dell'energia, che incidono sulle produzioni dei clienti a livello globale.
Nonostante il contesto sfavorevole, il Presidente di Acimac ha evidenziato alcuni aspetti positivi. La decorazione digitale ha registrato un calo contenuto delle vendite, pari solo all'1%. Anche le macchine per la finitura e il comparto degli stampi hanno mostrato performance migliori della media, pur nel quadro di contrazione generale. Infine, ha sottolineato che, nonostante il rallentamento, alcune destinazioni geografiche dell'export hanno mantenuto una dinamica meno negativa o addirittura positiva, come i volumi di vendite destinate all'Africa e all'Est Asia, entrambi in crescita. Anche l'export verso l'Unione Europea ha subito una diminuzione, ma inferiore alla media complessiva del settore.