Sergio Arcuri: il maestro del barolo del Sud che sogna una borgogna calabrese - Vinitor Sapiens | BusinessCommunity.it
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16/07/2025

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Sergio Arcuri: il maestro del barolo del Sud che sogna una borgogna calabrese - Vinitor Sapiens

Arcuri (Azienda Agricola Sergio Arcuri): il progetto vitivinicolo e l'amore per il Gaglioppo

Sergio Arcuri, maestro del Barolo del Sud, con l'Azienda Agricola Sergio Arcuri, produttore di vini artigianali biologici, porta avanti un ambizioso progetto vitivinicolo. Si fa tramite della tradizione avviata a Cirò (Kr) nel 1880 con il bisnonno Peppe, incentrata sul Gaglioppo, vitigno dalle straordinarie potenzialità.

L'Ambiente di Cirò Marina


Siamo a Cirò Marina, in uno degli spicchi più belli della Calabria, dove si trovano i 7 ettari coltivati da 1 a 60 m sul livello del mare. "Come molte famiglie del territorio, da 5 generazioni anche la mia famiglia coltivava a vite parte degli appezzamenti", ricorda Sergio.

La passione per la vite

"Mio padre Peppe, mancato nel 2013, aveva una forte passione per la coltivazione della vite e grande spirito di sacrificio, con semplici attrezzi agricoli, lavorava la terra e trasportava il raccolto con cavalli ed asini. Ereditò dal nonno esperienza e tecnica di vignaiolo, divenendo ben presto innestatore e coltivatore di viti nonché qualificato produttore di vino rosso genuino, ricavato da propria uva Gaglioppo tipica della zona".

L'evoluzione della cantina


Nel 1973 aprì una sua cantina, continuando le attività di produzione e vendita di vino sfuso, soddisfacendo così le richieste dei clienti sempre più numerosi ed esigenti. Dal 2009, dopo lavori di ammodernamento della cantina paterna, Sergio e il fratello Francesco, coadiuvati da Peppe, avviarono l'imbottigliamento del vino prodotto. I vini sono 4 e di punta, ogni vino ha una sua personalità: il Cirò rosso classico superiore Riserva Aris, Il Cirò rosso classico superiore RISERVA Più Vite, il rosato "Il Marinetto", e il bianco Libera i sensi, prodotti da uve provenienti da vigneti esclusivamente biologici.

La coltivazione del Gaglioppo

L'uva principe della cantina è la Gaglioppo, varietà a bacca rossa più conosciuta della regione, coltivata su circa quattro ettari di vigneti aziendali lavorati secondo i dettami di un'agricoltura biologica con sistema ad alberello e cordone speronato. "Il clima arido, ventilato e caldo permette una maturazione spinta delle uve. Il suolo, composto dai famosi terreni rossi, è da quasi un secolo che non vede l'utilizzo di sostanze chimiche di sintesi. Come in vigna, anche in cantina il credo è lo stesso: fermentazioni spontanee con lieviti indigeni e nessun utilizzo di sostanze esogene. La vinificazione e l'affinamento vengono svolte all'interno di palmenti (vasche di cemento aperte)", spiega Sergio.

Le etichette e la produzione

Pochi ettari e una piccola produzione permettono di ottenere quattro etichette che rappresentano la massima espressione del territorio: oltre ai citati Aris e Il Marinetto da menzionare Più Vite Cirò Riserva e Libera i sensi. La produzione complessiva si attesta a 20mila bottiglie, delle quali il 55% venduto in Italia ("In Piemonte i nostri rossi sono molto apprezzati", spiega Sergio con una comprensibile punta di orgoglio) e il restante sui mercati americano, giapponese e del Nord Europa. Le etichette nascono da spunti e idee di Sergio, fatte poi declinare sapientemente da un grafico innamorato a sua volta di questa regione. Con acquerelli sono tracciati degli scorci che poi sono integrati nell'etichetta. "In cantina e nelle vigne mi affiancano mio fratello e mio nipote Marco chiosa. Chiaro l'obiettivo dei prossimi anni: nessuna rincorsa ai volumi, ma una continua battaglia per l'affermazione e il riconoscimento nazionale e internazionale di queste produzioni. Per ottenere questo risultato vale la penna ricordare le Triple "A", i vini degli Agricoltori, Artigiani, Artisti, le tre caratteristiche che fanno di ogni vignaiolo un grande produttore. Dal 2001 le Triple "A" ricercano vini ottenuti da un'agricoltura pulita e rispettosa del suolo e dell'ambiente, da fermentazione spontanea, prodotti senza trucchi in cantina e che rappresentano la migliore espressione di ogni terroir. E tra i premiati non poteva mancare Sergio Arcuri.

Federico Unnia
?Aures Strategie e politiche di comunicazione


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