La febbre Labubu: contraffazione e difesa nel mercato del collezionismo
Terragni (studio De Berti Jacchia) e La Rocca Sena (studio Sena & Partners): i siti falsi sottraggono dati personali e bancari e i prodotti non vengono mai consegnati
Le bambole Labubu, create dall'artista di Hong Kong Kasing Lung e prodotte dal colosso cinese Pop Mart, hanno innescato una vera e propria mania collezionistica a livello globale. Il fenomeno è stato amplificato dall'endorsement di celebrità come Dua Lipa e Rihanna, ma anche dalla strategia di vendita in "blind box" - scatole chiuse che non rivelano il contenuto fino all'apertura - alimentando la speranza dei collezionisti di trovare esemplari rari o edizioni limitate.
Il valore di mercato delle versioni più rare ha raggiunto cifre impressionanti, superando i 3.000 dollari per singolo pezzo. In Italia, l'apice della febbre collezionistica si è manifestato con l'apertura del pop-up store di Pop Mart presso la Rinascente di Piazza Duomo a Milano, dove si sono formate file notturne e accampamenti spontanei, scene che hanno richiamato alla memoria i lanci dei prodotti Apple.

Come spesso accade con i prodotti di grande successo, l'esplosione del fenomeno ha attirato l'attenzione di contraffattori e truffatori. "Vi sono numerosi siti internet che imitano graficamente quelli ufficiali di Pop Mart, promettendo offerte esclusive o edizioni limitate, con l'obiettivo di sottrarre dati personali e bancari agli acquirenti", spiega Andrea Terragni, partner dello studio legale De Berti Jacchia. Questi siti spesso richiedono pagamenti per prodotti che non verranno mai consegnati.
Il problema si estende anche alle piattaforme social e ai marketplace, dove vengono proposte bambole Labubu contraffatte o addirittura inesistenti, a prezzi significativamente inferiori rispetto a quelli ufficiali per attirare i consumatori meno esperti.
La dimensione del fenomeno è confermata da un importante sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza di Rimini durante la "Notte Rosa". L'operazione ha portato al ritrovamento di 15.000 bambole contraffatte all'interno di tre magazzini abusivi nel centro storico della città. Complessivamente, sono stati sequestrati 171.000 prodotti contraffatti, tra cui giocattoli, carte collezionabili, portachiavi e accessori vari. Questo intervento rappresenta uno dei più significativi contro la contraffazione di giocattoli e articoli da collezione in Italia negli ultimi tempi.
Dal punto di vista legale, la protezione del personaggio Labubu presenta notevoli complessità. Nonostante sia tutelato da marchi registrati, design industriale e diritto d'autore, l'efficacia di queste protezioni si scontra con le pratiche elusive adottate dai falsari.
Francesca La Rocca Sena, partner dello studio legale Sena & Partners, illustra la situazione: "Il personaggio Labubu è protetto nel suo nome da marchi registrati in vari paesi, di proprietà di Pop Mart, e anche le caratteristiche fisiche dei peluche sono tutelabili come design industriale; i disegni e le illustrazioni originali da cui derivano i personaggi sono invece coperti dal diritto d'autore, in capo all'artista che li ha ideati".
A queste forme di protezione si aggiunge il divieto di concorrenza sleale, in particolare l'imitazione servile, che può essere invocato quando vengono riprodotte le caratteristiche distintive di un prodotto altrui in modo da generare confusione nei consumatori.

Tuttavia, questa molteplicità di tutele non garantisce una protezione automatica, soprattutto contro chi propone sul mercato figure formalmente diverse dai personaggi originali, ma progettate con caratteristiche morfologiche, dimensioni e dettagli che le rendono compatibili con la linea Labubu, sfruttandone così la popolarità e inserendosi nello stesso circuito collezionistico.
L'illiceità di tali iniziative, che sfuggono alla tutela del diritto d'autore e possono eludere anche il divieto di concorrenza sleale in assenza di un rischio di effettiva confusione per il pubblico, è stata talvolta riconosciuta sulla base del contrasto con i principi della correttezza professionale, ma richiede un'argomentazione giuridica complessa e specifica.
In risposta a queste sfide, il mercato sta introducendo strumenti tecnologici avanzati per contrastare la diffusione delle contraffazioni. Tra questi emerge la piattaforma statunitense CheckCheck, che offre un servizio di autenticazione specializzata basato su una combinazione di analisi digitale e competenza tecnica, permettendo ai collezionisti di distinguere con maggiore sicurezza tra prodotti originali e repliche non autorizzate.
In un contesto dove tracciabilità e trasparenza diventano requisiti essenziali per preservare il valore commerciale dei beni collezionabili, la combinazione di strumenti giuridici e innovazioni tecnologiche appare sempre più necessaria per proteggere sia i produttori che i consumatori.