Milano da costruire
Al di là delle vicende giudiziarie e politiche, è evidente che Milano sia stata un caso per il nostro Paese, con costruzioni ardite e rinascita di zone trasandate da moltissimi anni.
Il tema vero è che la finanza ha preso il sopravvento e le storture sono sempre, in questi casi, dietro l'angolo.
E sempre al di là delle vicende, quello che stona di questa crescita è la testardaggine con cui si sostituiscono marciapiedi asfaltati con ciotolati che, per quanto belli, non rappresentano valore aggiunto, oppure rifacimenti di ciclabili già terminate e piazze rimodernate che, nella città regina mondiale del design, si creano con qualche "panettone", qualche colore a terra, due panchine e un tavolo da ping pong!
Quello che è incomprensibile è anche una gestione delle periferie e dei servizi, sbandierati da tutti gli schieramenti politici durante le campagne elettorali.
Il tutto non avrebbe senso nel momento in cui si scopre un certo livello di confidenza per i costruttori, visto che si potevano contrattare servizi migliori e abbellimenti.
Ed è questa la parte peggiore, per i cittadini, ed è molto fastidiosa. Ora infastidisce anche gli investitori.
Un bel problema.