Banche centrali tra indebolimento economico e inflazione in aumento: come gestire la situazione
Tentori (AXA IM): l'economia USA lancia segnali contrastanti, ma i dati non sono preoccupanti
L'economia statunitense presenta segnali contrastanti. Da un lato, il PIL del secondo trimestre ha registrato una crescita del 3%, superando le previsioni. Dall'altro, si osservano segnali di rallentamento, come il calo della fiducia dei consumatori e sorprese sul numero di nuovi posti di lavoro. Questo alimenta lo "storytelling" della recessione americana, definita "la recessione più telegrafata della storia".
Mercato del lavoro USA e dazi
I riflettori sono puntati sul rapporto del mercato del lavoro, atteso nei primi giorni di settembre. Sebbene si noti un presunto rallentamento, le revisioni sui nuovi impieghi sono in linea con i dati storici, suggerendo una base razionale limitata per l'allarmismo, specialmente se questo rallentamento si lega allo "storytelling" dei dazi. È possibile che il rapporto riservi sorprese, ma al momento non ci sono indicazioni concrete per prevedere una recessione; la disoccupazione rimane bassa. Alcuni analisti ritengono che la crescita del secondo trimestre sia dovuta anche alla riduzione delle importazioni da parte delle aziende, dopo aver effettuato scorte per fronteggiare i dazi annunciati da Trump.

Situazione in Eurozona
In Eurozona, dopo l'accordo sui dazi con gli USA, si attendono le implicazioni di lungo periodo per l'economia. I tagli dei tassi d'interesse da parte della BCE hanno contribuito a risollevare l'economia. I dati recenti non sono preoccupanti; gli indicatori di fiducia in Germania, ad esempio, non sono crollati e anzi mostrano un miglioramento. È possibile che in alcuni paesi, come la Germania, si sia verificata una mini-recessione. I nuovi dazi potrebbero rivelarsi meno dannosi del previsto, dato che il processo di patteggiamento potrebbe averli portati a livelli non nocivi per l'Europa esportatrice, potendo nel lungo periodo favorire la bilancia commerciale degli USA. Il livello medio dei dazi, infatti, non è aumentato significativamente rispetto agli annunci di aprile.
Inflazione e il dilemma delle banche centrali
L'ultimo dato sull'inflazione USA mostra un'accelerazione a giugno, sollevando dubbi sul momento del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed). La Fed si trova di fronte a un dilemma: tagliare o non tagliare, bilanciando le previsioni di indebolimento economico con quelle di inflazione in aumento. La prossima riunione della Fed sarà influenzata dal rapporto sul mercato del lavoro. La sorpresa potrebbe consistere in un'inflazione in leggero aumento ma non preoccupante e un rallentamento economico gestibile. Il mercato sconta due tagli della Fed entro l'anno; una sorpresa deriverebbe da un cambio di scenario.
Situazione in Europa e Regno Unito
In Europa, l'inflazione appare più gestibile, consentendo alla BCE di procedere con i tagli dei tassi. Nel Regno Unito, invece, un mercato del lavoro ristretto e meno regolamentato genera pressione salariale, alimentando spinte inflazionistiche, aggravate da problemi post-Brexit.
Geopolitica e asset allocation
I mercati mostrano cinismo, reagendo solo quando i conflitti rischiano di impattare sui prezzi degli asset economici, come il petrolio. Nonostante le problematiche globali, i mercati hanno raggiunto nuovi massimi, come quelli del Nasdaq, dei listini europei e del settore del credito high yield. Sembra che i mercati si focalizzino più sulla liquidità presente nel sistema e sulla bassa probabilità di scenari negativi, privilegiando il mantenimento degli investimenti.
Credito USA vs Credito Europeo
Si preferisce il credito americano per la sua maggiore dinamicità e minore concentrazione rispetto al credito europeo, prevalentemente francese e tedesco, più liquido e distribuito tra le varie asset class. Il mercato del credito USA è più profondo e facile da gestire.
Consigli per il rientro dalle vacanze
Si consiglia di tenere d'occhio Stati Uniti (mercato del lavoro) e Giappone, dove i tassi d'interesse continuano a salire e sorgono problematiche di gestione finanziaria con inflazione non in linea con gli obiettivi. Questi fattori potrebbero influenzare altri paesi e avere implicazioni per i tassi e la volatilità.
Alessandro Tentori, Chief Investment Officer Europa di AXA IM