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08/10/2025

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La rivoluzione silenziosa del vino: l'approccio biodinamico trasforma il futuro della viticoltura

Zago (Podere Mastrilli): l'agricoltura biodinamica crea vini unici e rigenera il territorio

Ci troviamo nelle colline di Impruneta, un'oasi nella cintura di Firenze. Tra queste colline, e vien da dire dove altro fosse possibile, prende vita Podere Mastrilli, nato su iniziativa di Andriano Zago. Personaggio poliedrico, e per questo molto stimolante da ascoltare nel suo racconto. Agronomo, enologo, conferenziere e coach ICF, Adriano Zago si è formato tra le università di Padova e Montpellier. Veneto di nascita e toscano di adozione, si dedica alla consulenza, formazione e sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole, adottando un approccio interdisciplinare. Con oltre vent'anni di esperienza, è specializzato in viticoltura e agricoltura biodinamica, promuovendo l'importanza di un'applicazione scientifica di questa pratica agricola. Nel corso della sua esperienza professionale ha collaborato con oltre 150 aziende di rilievo sia in Italia che all'estero, tenendo inoltre conferenze e seminari in tutto il mondo. Inevitabile, quindi, che prima o poi decidesse di coltivare la vigna e fare vino secondo la sua personalissima visione. E così è stato.

"Il Podere Mastrilli, nato nel 2018, è un organismo agricolo che si trova nelle colline sopra Firenze, dove il vigneto, l'oliveto, gli orti, il giardino, gli alberi da frutta, le galline, le pecore vengono coltivati e allevati per ottenere dei prodotti di altissima qualità. Le pratiche e le visioni derivanti da un uso professionale del metodo agricolo biodinamico hanno come risultato quello di ottenere suoli fertili, piante e animali sani, vini e cibi unici" ci spiega con voce coinvolgente.
Il vigneto, che si estende su appena 0,7 ettari, è stato concepito come un vero "organismo agricolo", dove la biodiversità è protagonista con oltre 20 alberi da frutto, siepi miste, una co-piantagione di viti provenienti da selezione massale di impianti storici di oltre 80 anni, 2 ettari di oliveti, orti, giardini e galline. "Alberi che con le loro alte fronde fanno ombra sulla vite che cresce in mezzo, assicurando una migliore tenuta vegetale" chiosa Adriano.

Podere Mastrilli 2024 è il primo vino realizzato nell'omonima azienda da Adriano Zago. "Parliamo di un rosato, frutto di un vigneto unico per concetto e sostanza, nato dalla co-fermentazione di 7 varietà autoctone toscane raccolte nello stesso giorno: Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino, Mammolo, Trebbiano toscano e Malvasia toscana. Vigneti longevi, suoli fertili capaci di reagire ai cambiamenti climatici, uve sane e vini vitali e ricercati dal mercato sono i risultati dell'approccio biodinamico" aggiunge. "Solo suoli e vigneti sani e vitali, coltivati da viticoltori consapevoli, possono portare nel bicchiere l'unicità del terroir".
Podere Mastrilli 2024 è un vino destinato a cambiare ogni anno: nella sua prima annata si presenta come rosato, ma saranno il clima e la vigna a decidere ogni volta la sua struttura e il suo colore; questa sua natura "semaforica" riflette fedelmente l'andamento climatico, la vitalità del suolo e l'equilibrio dell'ecosistema agricolo circostante. A conferma che la vigna e il vino sono creature in continuo divenire. Come gli uomini del resto.

Prodotto in sole 2.000 bottiglie (disponibile in enoteche selezionate, ristoranti e ordinabile direttamente dal sito dell'Azienda Podere Mastrilli) ogni esemplare è stato sigillato a mano con ceralacca, con l'impronta digitale di Adriano Zago. L'etichetta firmata dall'illustratrice Francesca Ballarini raffigura un acino d'uva che vola altrove: una metafora della trasformazione, della continua evoluzione del vino, del suo territorio e del suo creatore.
"Podere Mastrilli 2024 non è solo un vino, ma la rappresentazione di un progetto agricolo visionario e contemporaneo, una risposta concreta alla sfida del cambiamento climatico attraverso un modello di viticoltura biodinamica, rigenerativa e policolturale". Dopo la diraspatura, le uve sono state pressate delicatamente e ha avuto inizio una fermentazione spontanea con lieviti autoctoni. Il vino è stato imbottigliato nell'aprile 2025, con l'aggiunta di una minima quantità di solfiti esclusivamente al momento dell'imbottigliamento, per garantirne la stabilità. Questo processo di vinificazione essenziale e rispettoso, unito a una gestione agronomica attenta alla vitalità del suolo e dell'intero ecosistema agricolo, dà origine a un vino autentico, conviviale e coerente con la tradizione e l'ambiente" chiosa.

Questo approccio si fonda sui principi divulgati da Cambium, il progetto multidisciplinare fondato da Zago, dove agricoltura, viticoltura e formazione si intrecciano per creare una nuova agricoltura con solide basi scientifiche, tecniche agronomiche aggiornate e un forte orientamento alla sostenibilità. "Ci proponiamo come business partner per aziende agricole e viticole che, grazie ad un team specializzato in servizi di consulenza, formazione e sviluppo, porta radicamento alla crescita dell'organizzazione, delle persone e della produzione" aggiunge Andrea. Un network di persone, professionisti, aziende partner, unico per competenze nel settore agricolo e vinicolo, per un nuovo rapporto tra agricoltura e uomo.


Zago è anche autore del Manuale di viticoltura biodinamica pubblicato nel 2023 da Terranuovalibri, la prima guida pratica per applicare il metodo agricolo biodinamico al vigneto, chiara e rigorosa per viticoltori biodinamici e tradizionali, pensata sia per produttori esperti che per principianti. Per chi vuole saperne di più l'appuntamento è per domani, 2 ottobre, a Milano, presso il Mercato del Suffragio dalle 18.30 per un incontro nel corso del quale sarà presentata, oltre alla nuova edizione del Manuale di viticoltura biodinamica il white paper "Viticoltura biodinamica: principi, tecniche e applicazioni pratiche" per rendere comprensibili e diffondere anche ai non addetti ai lavori i principi chiave della biodinamica.


Guardando al futuro, nessuna mania di grandezza, ma solo studio, pensiero e vita a stretto contatto con il territorio.  Spesso si sente dire che le società di consulenza sono brave a pensare e disegnare progetti ambiziosi, ma difettano di pragmatismo e di messa a terra. In un settore strategico come l'enologia, Andriano Zago si distingue per un consapevole e cosciente pragmatismo.

Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione


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