Come l'AI sta trasformando IBM Italia: 4,5 miliardi di risparmi e le sfide del 2026 | BusinessCommunity.it
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24/12/2025

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Come l'AI sta trasformando IBM Italia: 4,5 miliardi di risparmi e le sfide del 2026

La Volpe (IBM Italia): l'adozione interna dell'AI genera risparmi miliardari e guida la strategia verso il quantum computing

Alessandro La Volpe, amministratore delegato di IBM Italia, descrive l'integrazione dell'AI come una vera rivoluzione culturale, organizzativa e tecnologica. L'azienda adotta il modello "client zero": prima di offrire soluzioni AI ai clienti B2B, le prova internamente, diventando la prima cliente di sé stessa. Questo approccio ha permesso di realizzare risparmi per 4,5 miliardi di dollari a livello globale, grazie all'automazione di funzioni chiave in risorse umane, IT, finanza e procurement. Il numero di dipendenti è rimasto stabile a 400000, ma la composizione è cambiata: alcuni ruoli sono scomparsi, altri nuovi profili sono nati, richiedendo un costante aggiornamento delle competenze.

La cultura dell'AI parte dalla leadership ma trova slancio anche dal basso. IBM ha lanciato da tre anni il contest interno WatsonX Challenge, in cui team di dipendenti progettano soluzioni AI per semplificare le attività quotidiane; le idee più promettenti vengono poi sviluppate e messe in produzione.
Le partnership recenti mostrano l'applicazione pratica della tecnologia. Unipol ha adottato il progetto Nami, Campari ha collaborato per il brand Cynar, e Sparkle sta implementando WatsonX con un'infrastruttura di cloud ibrido. Il cloud ibrido permette di combinare la scalabilità del cloud pubblico con il controllo dei dati sensibili in ambienti privati, fondamentale per addestrare modelli con informazioni proprietarie.

Il quadro normativo europeo, secondo La?Volpe, migliora la gestione dei dati aziendali, ma l'Europa rischia di rimanere indietro rispetto a USA e Cina se non sfrutta i propri talenti, in particolare nello sviluppo di applicazioni basate sul Quantum, tecnologia che IBM prevede sarà decisiva entro il 2026.
Tra i trend individuati per il 2026, IBM evidenzia cinque aree critiche:

- Incertezza come leva competitiva: gli agenti AI favoriscono decisioni rapide in contesti volatili.
- Maggiore presenza dell'AI nei ruoli operativi: il 61% dei dipendenti afferma che l'AI rende il lavoro meno monotono e più strategico.

- Trasparenza verso i clienti: il 56% accetta imperfezioni dell'AI, ma l'89% vuole sapere quando interagisce con un'intelligenza artificiale.
- Sicurezza locale e sovranità dei dati: è necessario un ecosistema che consenta il movimento fluido di carichi di lavoro e dati tra sedi e provider affidabili.
- Vantaggio quantistico: il 2026 segnerà il raggiungimento della supremazia quantistica per problemi specifici, aprendo nuove possibilità di calcolo.
L'AI è attualmente usata come "luce" per accedere alla conoscenza, ma non è ancora integrata nella "catena di montaggio" produttiva. Questo gap spiega perché, secondo McKinsey, l'80% delle aziende che hanno implementato l'AI nell'ultimo anno non ha registrato benefici concreti, e in Italia solo il 13% degli impianti vede un impatto positivo sul risultato.


IBM punta a colmare il divario con l'AI agentica: entro tre anni prevede lo sviluppo di un miliardo di nuove applicazioni autonome che interagiscono tra loro, consentendo una vera automazione dei processi. La strategia è basata su ecosistemi collaborativi, in cui talenti, infrastrutture di cloud ibrido e capacità quantistiche si combinano per trasformare l'AI da strumento di consultazione a motore d'azione.
"L'AI è la lampada che illumina la strada, ma dobbiamo inserirla nella catena di montaggio per rivoluzionare la produzione" Alessandro La Volpe.

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