Oltre 24.000 casi di frode creditizia nello scorso anno
Rubini (CRIF): +8,6% i casi rilevati rispetto al 2011, con un’incidenza sul credito erogato in aumento del +17%. La Campania si conferma la regione con la maggiore incidenza di casi
Nel 2012 i sistemi di rilevazione antifrode messi a punto da CRIF hanno consentito di rilevare più di 24.000 frodi creditizie, per perdite economiche che sfiorano complessivamente i 195 milioni di euro. Si conferma rispetto al 2011 un incremento significativo dei casi di frode (+8,6%), mentre il valore economico del fenomeno rimane pressoché stabile.
Difficile dire quanto i casi intercettati rappresentino rispetto al totale degli eventi fraudolenti perpetrati in Italia ma, indubbiamente, il numero si conferma assolutamente sproporzionato rispetto alle rapine a danno di istituti bancari e finanziari, che nel medesimo periodo di osservazione sono state meno di 1.000. In effetti, le frodi creditizie – ovvero quegli atti criminali che si realizzano mediante furto di identità e il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene - pesano sempre di più sul credito al consumo. Infatti, nonostante la crisi e il conseguente calo nei volumi sia della domanda di finanziamenti sia del credito erogato alle famiglie italiane, le frodi creditizie non hanno visto arrestare il trend di crescita e la loro incidenza sul numero di finanziamenti erogati ha fatto registrare un ulteriore incremento del 17% rispetto al 2011.

Questi i dati principali emersi dell’ultima edizione dell’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie, che fotografano un fenomeno purtroppo in costante crescita anche perché il ladro di identità può riuscire a reperire fondi in maniera molto meno rischiosa rispetto, per esempio, alle rapine in banca, che tra l’altro sono in costante diminuzione (-18,5% nei primi 8 mesi del 2012).
Il profilo delle vittime
L’analisi della distribuzione delle frodi per sesso delle vittime evidenzia che poco meno dei due terzi (il 65,4% del totale, per la precisione) sono uomini. Nel corso del 2012 si registra, però, una ulteriore crescita delle donne vittime di frode, con un +4% rispetto al 2011.
Osservando invece la distribuzione delle frodi per classi di età, in linea con quanto era stato rilevato anche nel primo semestre dell’anno la fascia nella quale si rileva il maggior incremento percentuale è quella degli under 30 (+21,2% rispetto al corrispondente periodo 2011), che risulta essere anche la classe di età maggiormente colpita (27,3% del totale dei casi). A seguire, le classi di popolazioni più colpite sono risultate essere quelle di età compresa tra i 31 e i 40 anni (24,6% del totale) e tra i 41 e i 50 anni (23,5%), seppur con una frequenza inferiore rispetto alla precedente rilevazione.

“L’incremento dei furti di identità che colpiscono ignari cittadini sfruttando gli strumenti di credito e i sistemi di pagamento come gli assegni sono effetto della crisi economica oltre che della sempre maggior vulnerabilità dei dati personali, specie sul web – spiega Beatrice Rubini, Direttore della linea MisterCredit di CRIF -. Inoltre, il fatto che il fenomeno colpisca i giovani non sorprende affatto ed è da ricollegarsi proprio all’utilizzo non sempre sufficientemente attento e consapevole dei social network e dei device mobili. Anche questi ultimi strumenti, di uso sempre più comune, possono infatti essere attaccati per sottrarre dati personali, spesso sfruttando la vulnerabilità dei sistemi di sicurezza delle APP, oggi sempre più diffuse”.
Nell’analizzare questo fenomeno che non sembra conoscere crisi bisogna sottolineare l’estrema facilità che i criminali hanno nell’accedere a informazioni personali e riservate altrui, attraverso documenti cartacei o in formato digitale ma anche grazie all’enorme diffusione dei profili scaricabili dai social network. In effetti, è più semplice di quanto si possa pensare carpire le informazioni necessarie per ricostruire il codice fiscale e alcuni dati anagrafici di una persona ignara dei rischi. Con questi dati, poi, la tecnica utilizzata dai frodatori è quella di produrre documenti falsi, i quali vengono utilizzati per la richiesta di finanziamenti ma anche per altre operazioni truffaldine.
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo
