La Brexit a due anni dal referendum
Waechter (Ostrum AM): la debolezza di Theresa May e del suo Parlamento non eliminano il rischio di una Hard Brexit e di una situazione che avrebbe un impatto negativo persistente sull'economia del Regno Unito
Sono ormai due anni dal referendum che ha sancito la volontà della Gran Bretagna di lasciare (votando un "Leave" l'Unione Europea). Un periodo passato a parlare di Hard o Soft Brexit, a discutere sulla frontiera Nord irlandese e mille altre questioni. Adesso però c'è una data stabilita ed è passato un periodo di tempo sufficientemente lungo per provare a stilare un primo bilancio di ciò che è accaduto e quali conseguenze ha avuto finora.

Secondo Philippe Waechter - Chief Economist, Ostrum Asset Management, "l'impatto più evidente della Brexit è il minore slancio della crescita registrato nel Regno Unito dopo il referendum. La dinamica è rallentata e il Regno Unito non ha approfittato del forte miglioramento della crescita dell'area dell'euro nel 2017.
Un calcolo molto semplice può tradurre questa osservazione, tenendo conto della tendenza del livello del PIL reale dall'inizio della ripresa nel 2013 al secondo trimestre del 2016 (referendum) ed estendendola al primo trimestre del 2018. Stesso procedimento per Francia, Germania ed eurozona. Nel primo trimestre del 2018, il PIL francese è stato superiore dell'1,8% al suo trend, quello tedesco del +1% e quello dell'Area euro del +1,4%, mentre quello britannico è stato inferiore del 2%.
Il Regno Unito è scollegato dal resto d'Europa, mentre l'area euro è il suo principale partner commerciale. In altre parole, nonostante la ripresa europea, non vi è stato un contagio positivo nel Regno Unito.

Le aspettative per il Regno Unito sono drasticamente cambiate e il mercato interno non è abbastanza forte da guidare una traiettoria di crescita forte. Rimarrà l'incertezza, che comporterà minori afflussi di capitali e uscite di persone, con conseguente riduzione del capitale umano e della spesa in conto capitale. Il processo di adeguamento è solo all'inizio.
Ciò significa che la Banca d'Inghilterra non normalizzerà rapidamente la sua politica monetaria. Il tasso di inflazione sta convergendo verso l'obiettivo BoE del 2% e la dinamica economica è bassa. Assumersi il rischio di una normalizzazione sarebbe un'altra fonte di debolezza per il Regno Unito.
Lo sforzo principale è quello di ridurre l'incertezza per tutti, dalle famiglie alle imprese, fino agli investitori stranieri. Questa sarebbe la chiave per una ripresa", precisa Waechter. "Ma l'attuale negoziato con la Commissione europea e la debolezza di Theresa May e del suo Parlamento non eliminano il rischio di una Brexit dura e di una situazione che avrebbe un impatto negativo persistente sull'economia del Regno Unito".
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