Merge and acquisition: l'incertezza globale frena il mid-market, ma il Sud Europa mostra resilienza
Stefano Variano (BDO): le operazioni di fusione e acquisizione globali subiscono un freno, ma c'è dinamismo negli investimenti
Il primo semestre del 2025 ha registrato un notevole rallentamento nelle operazioni di fusione e acquisizione (M&A), che riguardano l'unione o l'acquisizione di aziende, nel segmento del mid-market a livello globale. Questo scenario emerge dal report periodico Horizons, pubblicato da BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di servizi alle imprese. Le tensioni commerciali, in particolare i dazi imposti dagli Stati Uniti, hanno creato un clima di incertezza che ha pesantemente influenzato le decisioni degli investitori.
A livello mondiale, il volume delle transazioni M&A ha raggiunto poco meno di 6.000 affari, segnando un calo del 14% rispetto alla seconda metà del 2024. Anche il valore complessivo delle operazioni, attestatosi intorno ai 400 miliardi di dollari, ha subito una contrazione dello stesso livello. Nonostante questo quadro generale, i fondi di private equity, ovvero investitori che acquistano quote di aziende non quotate, hanno mostrato una maggiore resistenza. Le loro operazioni hanno registrato una diminuzione del volume dell'8% e un calo di valore di appena l'1% rispetto al semestre precedente, partecipando al 34% dei deal complessivi.

L'analisi settoriale conferma che l'incertezza ha pervaso tutti i comparti. Il settore Technology, Media & Communication (TMT) ha mostrato la contrazione più contenuta, con un calo del 5% rispetto ai sei mesi precedenti. Al contrario, i settori Leisure e Real Estate sono stati i più colpiti, registrando rispettivamente un declino del 31% e del 24%. Geograficamente, le diminuzioni più marcate delle transazioni si sono verificate in Cina e nel resto dell'Asia, a causa dell'impatto dei dazi statunitensi, oltre che nel Regno Unito e in Irlanda.
Un segnale di ottimismo è emerso nel secondo trimestre del 2025, con un parziale recupero dell'attività M&A globale. Le previsioni per la seconda metà dell'anno indicano una potenziale ripresa o almeno una stabilizzazione delle operazioni, a patto che il clima di incertezza sui dazi non peggiori. Il desiderio di stimolare le economie per mitigare l'impatto dei dazi potrebbe portare a un'ulteriore riduzione dei tassi di interesse. Inoltre, la significativa disponibilità di capitali per gli investimenti e i mega-trend globali come la digitalizzazione e la sostenibilità sono destinati a rimanere i principali motori delle transazioni.
Il difficile contesto globale ha avuto ripercussioni anche sul mid-market dell'Europa meridionale. Nel primo semestre del 2025, il numero di deal è sceso del 17,8%, da 461 a 379 operazioni. Il valore aggregato si è attestato a 34,8 miliardi di dollari, in diminuzione rispetto ai 42,4 miliardi di dollari dei sei mesi precedenti. Per quanto riguarda le operazioni che hanno coinvolto i fondi di private equity nell'Europa meridionale, il valore è rimasto stabile a 77 milioni di dollari, mentre il numero di deal è calato del 7,4%, passando da 162 a 150.
I settori più dinamici nell'Europa meridionale nel primo semestre del 2025 sono stati:
- Technology, Media & Communication (TMT): 24,5% del totale (93 deal);
- Industrial & Chemicals: 17,2% (65 deal);
- Business Service: 14,5% del totale;
Le previsioni per la seconda metà del 2025 indicano che i comparti più vivaci saranno Industrial & Chemicals e Consumer, che rappresenteranno rispettivamente il 24% e il 18% del totale, mentre il settore TMT scenderà al terzo posto.
Anche l'Italia ha mostrato dinamismo, registrando operazioni M&A significative nonostante un contesto di tensioni geopolitiche ed economiche. Il settore TMT ha visto un notevole aumento delle transazioni, raggiungendo il 16,4% del totale dei deal. Questo si posiziona dietro a comparti tradizionalmente forti come Industrial & Chemicals (22,5%) e Consumer (21%). Tra le maggiori venti operazioni della regione, sei hanno coinvolto aziende italiane, per un valore complessivo di 2,4 miliardi di dollari.
Tra le principali transazioni che hanno interessato il mercato italiano, si evidenziano:
- L'acquisizione del 4,1% di Assicurazioni Generali da parte di UniCredit per circa 2 miliardi di dollari;
- L'acquisto del 5% di Eni Sustainable Mobility S.p.A. da parte di KKR per 616 milioni di dollari;
- L'acquisizione di Terra Innovatum SRL, azienda italiana specializzata nello sviluppo di reattori nucleari micromodulari, per 475 milioni di dollari da parte della SPAC statunitense GSR III Acquisition Corp;
- L'acquisizione dell'azienda farmaceutica italiana SIFI S.p.A. da parte della spagnola Faes Farma per 400 milioni di dollari;
- L'acquisto di Gianni Versace SRL da parte di Prada da Capri Holdings Ltd per circa 1,38 miliardi di dollari.
Nel panorama della riorganizzazione del sistema bancario italiano, sono state annunciate diverse operazioni nella prima metà del 2025, tra cui l'acquisizione di Mediobanca da parte di Monte dei Paschi di Siena e di Illimity Bank da parte di Banca IFIS. Inoltre, Exor ha comunicato la vendita della quota del 3,91% in Ferrari.
Stefano Variano, Partner Advisory di BDO Italia, ha commentato che: "Nel primo semestre dell'anno, le incertezze derivate dalle tensioni commerciali e dai conflitti in Medio Oriente e in Ucraina hanno portato a una maggiore focalizzazione delle aziende verso una protezione delle loro catene di approvvigionamento, piuttosto che verso le operazioni M&A. Nonostante il contesto delicato, tuttavia, diverse operazioni strategiche e di alto valore sono state completate sia in Italia che in Europa meridionale, indicando che gli investitori, soprattutto i fondi di private equity, rimangono particolarmente attivi nell'individuare opportunità di sviluppo presenti in numerosi settori produttivi".
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