Tre scenari per il 2026: in quello centrale protagonisti gli investimenti in Europa
Hooper (Man Group): previsioni per il prossimo anno mostrano una lieve recessione USA, opportunità globali e diverse scelte di asset
"Prevediamo una serie di tre possibili scenari per il 2026 con diverse opportunità di allocazione degli asset", afferma Kristina Hooper Chief Market Strategist di Man Group. "Il documento parte dal presupposto che l'incertezza globale influenzerà la crescita dei principali mercati, delineando tre possibili evoluzioni: una situazione di moderata contrazione negli Stati Uniti, un contesto di forte avversione al rischio e un anno di propensione al rischio". Vediamoli nel dettaglio.
Scenario centrale - lieve recessione negli Stati Uniti, crescita globale modesta. La debolezza americana è attribuita a dazi commerciali, restrizioni sull'immigrazione e aumento della disoccupazione, spingendo la Fed verso un leggero allentamento monetario. Parallelamente, la Eurozona e il Giappone beneficerebbero di stimoli fiscali più incisivi, mentre la Cina potrebbe mantenere una crescita stabile o in lieve calo a causa delle pressioni del settore immobiliare.
Il Regno Unito dovrebbe registrare una crescita piatta, sostenuta da una politica monetaria accomodante, e i mercati emergenti asiatici potrebbero trarre vantaggio da un dollaro più debole. In questo contesto, si raccomandano le azioni dei mercati sviluppati fuori dagli USA, in particolare Eurozona e Giappone, per le loro valutazioni interessanti; le azioni britanniche potrebbero beneficiare di multipli bassi, rendimenti da dividendi e programmi di buy-back. Le imprese tecnologiche cinesi, valutate al di sotto dei loro omologhi statunitensi, potrebbero vedere un rialzo grazie al sostegno governativo. La qualità delle aziende è preferita, mentre nel reddito fisso si privilegiano titoli europei investment grade e high yield. Sul fronte valutario, l'euro e lo yen dovrebbero rafforzarsi rispetto al dollaro. Per gli investimenti alternativi, si puntano sui metalli preziosi con utilizzi industriali, come oro, argento, palladio e platino.
Scenario negativo - contesto risk-off. Errori di politica macroeconomica e un calo degli investimenti in AI potrebbero spingere gli USA in una recessione più profonda, con la Fed costretta a mantenere tassi elevati a causa di un'inflazione persistente. Le economie con forti stimoli fiscali, come Eurozona, Giappone e Cina, subirebbero un impatto attenuato. In un ambiente avverso, si raccomandano azioni a grande capitalizzazione nei settori difensivi, come beni di consumo di prima necessità e utility regolamentate. Nel reddito fisso, i titoli protetti dall'inflazione e i titoli sovrani con rating elevato risultano più resilienti. Le valute rifugio, in particolare franco svizzero, yen ed euro, dovrebbero superare il dollaro. L'oro manterrebbe il suo ruolo di copertura. Le strategie di trend-following e di gestione della volatilità sono indicate per proteggere i portafogli in periodi turbolenti.
Scenario positivo - anno favorevole al rischio. La cessazione delle tensioni commerciali e l'aumento degli investimenti in AI favorirebbero una ripresa della crescita nei mercati emergenti, inclusi Cina e India, nonché nella Eurozona e in Giappone. Gli Stati Uniti potrebbero beneficiare di un leggero allentamento della Fed, stimolando un contesto di maggiore propensione al rischio. In tale scenario, le azioni dei mercati emergenti asiatici, comprese quelle cinesi e indiane, risultano attraenti, così come le azioni tecnologiche sia cinesi sia statunitensi e i titoli ciclici europei e americani a media-piccola capitalizzazione. Nel segmento obbligazionario, risultano interessanti le obbligazioni globali high yield e quelle dei mercati emergenti, preferibilmente in "valuta forte". Le valute legate alle materie prime, come il dollaro canadese e il dollaro australiano, potrebbero sovraperformare grazie a una domanda più elevata di commodities industriali. Le strategie trend-following consentirebbero di partecipare al rialzo del mercato in maniera significativa.
