2026: le 7 rivoluzioni AI che ridefiniranno le imprese italiane
Bubani (VEM sistemi): l'AI guiderà governance, data center, cloud, sicurezza e benessere dei lavoratori
Nel 2026 l'intelligenza artificiale (AI) diventerà per le aziende italiane un volano di crescita, spinta da una governance più strutturata, infrastrutture ottimizzate e una crescente attenzione a sicurezza e benessere dei dipendenti. Marco Bubani, Direttore Innovazione di VEM sistemi, evidenzia che l'adozione dell'AI si diffonderà rapidamente, ma la necessità di regole interne e di un controllo rigoroso crescerà in pari misura.
La prima sfida riguarda la governance dell'AI: le imprese chiedono supporto per definire policy, linee guida e processi che evitino la divulgazione involontaria di dati sensibili verso piattaforme pubbliche. "L'AI sta entrando nei processi decisionali quotidiani; è essenziale garantire un utilizzo consapevole e sicuro", afferma Bubani.
Parallelamente, molte organizzazioni si chiedono da dove partire, poiché usano già l'AI integrata nei prodotti senza una chiara strategia di valore. La consulenza strategica di VEM sistemi prevede un'analisi preliminare dei processi per individuare le aree dove l'AI può realmente ridurre errori, velocizzare operazioni e migliorare la qualità.
Un altro trend dominante è l'evoluzione dei Data Center verso strutture AIready. I nuovi centri saranno progettati per carichi computazionali intensi, con investimenti in GPU, sistemi di raffreddamento avanzati e capacità energetiche di nuova generazione. "I data center saranno i muscoli che alimentano il cervello dell'AI", prosegue Bubani, aggiungendo che l'efficienza energetica e il recupero di calore diventeranno requisiti imprescindibili per ridurre l'impatto ambientale.
Nel campo del cloud, la relazione con l'AI si stringerà ulteriormente, ma emergerà il fenomeno della geopatriation dei dati. Le aziende cercheranno fornitori regionali che garantiscano la sovranità dei dati, evitando la dipendenza da hyperscaler soggetti a normative esterne. "Il trend chiave sarà riportare 'a casa' la gestione dei dati e dei modelli AI", precisa Bubani.
La observability assumerà un ruolo centrale: non solo monitorare lo stato di salute delle infrastrutture, ma comprendere le cause delle anomalie. La piattaforma MyVem, rinnovata con il progetto Glass, offrirà strumenti predittivi per anticipare criticità e migliorare l'efficienza operativa.
La modernizzazione applicativa continuerà a frammentare le architetture, con componenti distribuite tra ambienti on?prem e hyperscaler per sfruttare al meglio le capacità AI. Questa modularità richiederà strumenti avanzati di governance per gestire la complessità crescente.
La cybersecurity rimarrà una preoccupazione trasversale, poiché l'AI accelera la sofisticazione degli attacchi. Le soluzioni basate su AI supporteranno gli analisti nella correlazione degli eventi, rispondendo più rapidamente alle minacce e rispettando normative come la NIS2. VEM sistemi e la controllata Certego puntano a integrare AI e sicurezza per un approccio proattivo.
Nel 2026 si assisterà alla diffusione della Multi-agent AI, con agenti in grado di collaborare tra loro e con gli esseri umani per compiti complessi. Questi agenti, specializzati su funzioni verticali, apriranno nuove opportunità applicative, sebbene l'estensione al mondo fisico rimanga graduale per motivi etici e normativi.
Infine, il work-life balance continuerà a guidare le scelte tecnologiche. Le soluzioni di collaboration arricchite da AI consentiranno un equilibrio dinamico tra presenza fisica e lavoro remoto, promuovendo ambienti più flessibili, inclusivi e orientati al benessere dei dipendenti. "Le tecnologie di collaboration saranno leve strategiche per costruire ambienti di lavoro più equilibrati", conclude Bubani.
