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24/12/2025

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Tenute d'Italia, il network che riunisce 21 realtà vitivinicole italiane e 13 progetti enologici

Garelli (Tenute d'Italia): il gruppo produce 13 milioni di bottiglie l'anno e ne esporta il 90% in oltre 30 Paesi, puntando alla crescita nella qualità

Non una singola cantina, ma una vera galassia di piccole e medie realtà vitivinicole italiane, distribuite in diversi territori del Paese e gestite con un'ottica di sistema e di qualità. Così si presenta Tenute d'Italia, un network innovativo nato dall'unione di numerose aziende vinicole, creato per rispondere alle esigenze specifiche di ogni mercato.
L'obiettivo comune - quello di costruire un sistema coeso, fondato sull'attenzione alla qualità e sulla valorizzazione delle identità territoriali delle cantine che lo compongono - ha portato oggi a riunire 21 realtà produttive: piccole e medie aziende vinicole italiane, affiancate da 13 progetti enologici sviluppati direttamente dal Network Tenute d'Italia tramite il contributo collettivo dei vari produttori. Ogni linea è progettata per trasmettere sapori, tradizioni e la storia dei territori di origine, con un costante impegno verso la sostenibilità e la massima qualità.

Tutto nasce da un gruppo di enologi e agronomi che da oltre quarant'anni custodisce la relazione con i vigneti e segue ogni fase del ciclo produttivo. "Un lavoro costante di osservazione e miglioramento che permette di ottenere uve integre e vini coerenti con l'identità dei territori" racconta Luca Garelli, Responsabile Commerciale del gruppo. Nel 1983 Guido Garelli (mio padre), Paolo Bonetti e Giampietro Morini fondano Morini Srl, azienda specializzata in consulenze agronomiche ed enologiche. Nel 2009 nasce Tenute d'Italia, inizialmente composto da quattro realtà produttive. Con gli anni il network cresce fino a includere, oggi, 20 produttori in 11 regioni italiane".

Oggi il network conta 32 marchi, 240 etichette, circa 13 milioni di bottiglie prodotte annualmente, di cui il 90% destinate ai mercati esteri in oltre 30 Paesi. Numeri importanti, ma ancora all'interno della dimensione media, coerentemente con la filosofia aziendale: crescere nella qualità, più che nei volumi.
"Vogliamo posizionare ogni prodotto al giusto prezzo, coerente con la qualità e l'identità di ogni etichetta" - spiega Garelli. "Grazie agli 11 impianti di imbottigliamento e a una logistica e fatturazione centralizzate, riusciamo a generare importanti economie di scala che trasferiamo direttamente all'importatore e, di conseguenza, al consumatore finale".


Tante realtà, si diceva, ma ecco tre esempi emblematici del network


Canale dei Molini affonda le sue radici nelle campagne imolesi, lungo il corso di un vecchio canale medievale che un tempo guidava il vino verso il mare. Qui il passato convive con la vita agricola di oggi, creando un contesto in cui il legame con la terra è parte del carattere aziendale. Etichette come Ilione, Poiano e Gualchiera raccontano un territorio che custodisce ancora oggi una profonda identità.

Accanto a questa realtà romagnola, Tenuta del Principe rappresenta l'espressione più elevata dell'eccellenza interna al gruppo: un progetto che nasce dalla selezione delle migliori vigne e da tecniche di vinificazione meticolose, dando vita a vini di grande precisione, eleganza e intensità.
Infine Baglio Curatolo Arini, storica cantina siciliana, una delle più antiche e rappresentative dell'isola. Tra le prime produttrici di Marsala, ha contribuito nel tempo alla diffusione dei vini siciliani sui mercati globali, portando la Sicilia del vino nelle più alte sfere della scena enologica internazionale. Una tradizione secolare che continua a parlare di autenticità, storia e territorio.

Le etichette delle diverse linee, sempre distintive, nascono dalle intuizioni dei produttori, guidate da una direzione artistica condivisa e affidata a un'agenzia grafica argentina. "Li abbiamo conosciuti durante una manifestazione internazionale e ci ha colpiti la loro capacità di interpretare il vino con un linguaggio semplice ma ricercato" spiega Garelli.
Guardando al futuro, con un portfolio così ampio, la crescita del network richiede un percorso attento e coerente. "Le sfide sono molteplici e stimolanti" - conclude Garelli - "dall'evoluzione dei consumi delle nuove generazioni fino ai materiali con cui saranno realizzate le bottiglie del futuro. Ci stiamo lavorando, per essere pronti a cogliere le opportunità che verranno".


Federico Unnia Aures
Strategie e politiche di comunicazione


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